BILLE' PROPONE LA RIDUZIONE DELL'IRPEF E IL BLOCCO DELLE TARIFFE PUBBLICHE

BILLE' PROPONE LA RIDUZIONE DELL'IRPEF E IL BLOCCO DELLE TARIFFE PUBBLICHE

Per il Presidente di Confcommercio, occorre sostenere domanda e consumi per allontanare lo spettro della recessione. E' necessario abbattere l'aliquota Irpef e fermare per almeno sei mesi le tariffe pubbliche. Importanti le aperture di Tremonti. P:2-1

DateFormat

15 ottobre 2001

Billè: "per evitare la recessione bisogna ridurre l'Irpef e bloccare per sei mesi le tariffe pubbliche"

 

C'è una cosa che comincia per "R" e che bisogna cercare a tutti i costi di evitare. Non è un indovinello quello che il Presidente di Confcommercio Sergio Billè ha proposto a margine del convegno organizzato a Crotone per dibattere sulla situazione delle infrastrutture nel Meridione. L'allusione alla recessione è chiarissima. Per evitare questo spettro sono necessari "l'abbattimento di oltre un punto percentuale dell'aliquota Irpef per ogni fascia, la reimpostazione di tutte le deduzioni, una verifica dell'Irap che assolutamente non funziona per le piccole imprese e un blocco delle tariffe pubbliche di almeno sei mesi".

Secondo il Presidente Billè, insomma, bisogna sostenere la domanda e i consumi. E' fondamentale ridare ottimismo al cittadino, per evitare che si rinchiuda in casa: "bisogna infondere fiducia ed ottimismo, e questo - sostenendo la domand a interna - è il miglior modo per affrontare questo periodo in cui è assolutamente importante avere atteggiamenti anticiclici". In questo senso, gli oltre 3.000 miliardi di risorse individuati per sostenere la domanda "possono essere almeno raddoppiati in funzione soprattutto dell'andamento delle entrate ". "Mi pare - ha detto Billè - che si tratti di una cifra che per difetto si avvicina alle nostre previsioni. E' necessario mettere benzina nel motore dell'economia ed il rifornimento questa volta è compito del pubblico".

In questo senso, è importante "quello che ha fatto trapelare il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, anche in vista di ulteriori risorse, e per questo il governo deve essere incoraggiato ad anticipare la riforma fiscale che dovrà avere consistenti riduzioni". Secondo Billè, più che ai 100 giorni di vita del governo bisogna guardare "ai 32 giorni: quelli che sono passati dall' 11 di settembre. Una data - ha detto - che credo sia quella da considerare".

In attesa degli auspicati interventi dell'esecutivo, è interessante segnalare quanto dichiarato dalla stesso ministro Tremonti, secondo il quale "la finanziaria approvata dal governo non piacerà solo alla grande industria, ma anche alle piccole e medie imprese. In 100 gtiorni sono state cancellate la tassa di successione, che per un piccolo e medio imprenditore vuol dire qualcosa; è stata semplificata la contabilità in modo radicale con milioni di atti in meno; è stato introdotto un solo libro-giornale, e questo, per la piccola impresa, vuol dire una dichiarazione annuale invece di quelle mensili. In sintesi, tutto questo significa minori costi".

 

 

 

 

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca