BILLE' SU RILANCIO CONSUMI: RENDERE DEDUCIBILI LE SPESE FATTE PER L'ACQUISTO DI BENI DUREVOLI

BILLE' SU RILANCIO CONSUMI: RENDERE DEDUCIBILI LE SPESE FATTE PER L'ACQUISTO DI BENI DUREVOLI

Ripristinare criteri di equità tra le imprese
02/00

60/2002
Roma, 19.09.02

 

Ripristinare criteri di equità tra le imprese

 

BILLE’ SU RILANCIO CONSUMI: RENDERE DEDUCIBILI LE SPESE FATTE PER L’ACQUISTO DI BENI DUREVOLI

 

 

“Il momento è certamente assai difficile e nessuno di noi si illude che i soldi, quando non ci sono, possano essere trovati sotto i cavoli, ma la necessità di rilanciare i consumi, che è poi l’unico strumento che può davvero consentire alla nostra economia di uscire, in tempi brevi, dalla stagnazione, ci sembra inderogabile.” Questo il commento del Presidente di Confcommercio Sergio Billè alle ipotesi di misure al vaglio del governo.

 

“Raggiungere questo obiettivo, viste le premesse – sottolinea Billè - non è certo una impresa facile, ma una soluzione tecnica che sia davvero praticabile e che possa essere a costo pressoché nullo per le casse dello Stato, non mi sembra impossibile da trovare. Ad esempio quella di inserire nell’area delle spese che il contribuente può detrarre, almeno in parte, dalla sua dichiarazione dei redditi anche l’acquisto di una serie di beni durevoli, e di alcuni dei servizi offerti dal turismo interno, che poi sono quelli che oggi si trovano nella situazione di maggior sofferenza. Lo Stato non ci rimetterebbe nulla perché sui beni acquistati e portati poi in detrazione, potrebbe incassare un’Iva del 20%, più che sufficiente a compensare il mancato gettito erariale. E per i contribuenti che si limitassero a produrre il modello 101, queste spese potrebbero essere trasformate in un credito di imposta.”

 

 “Ma ci sono due necessità aggiuntive – conclude il Presidente di Confcommercio - e altrettanto inderogabili per chi oggi opera sul mercato.

La prima è quella di ripristinare criteri di equità, per quanto riguarda i prelievi fiscali, tra grandi e piccole imprese ponendo fine ad una sperequazione che non dovrebbe più avere motivo di esistere.

La seconda è quella di impedire che la grave crisi finanziaria che ha colpito molte amministrazioni locali provochi un aumento della pressione fiscale che ha già raggiunto livelli insostenibili sia per le aziende che per le famiglie”.

 

Banner grande colonna destra interna

ScriptAnalytics

Cerca