Bond, Tremonti: "le banche non fanno l'interesse del Paese"
Bond, Tremonti: "le banche non fanno l'interesse del Paese"
“Quando le banche dicono che i cosiddetti Tremonti bond non gli servono, che non gli vanno bene, dicono una cosa che e' contro l'interesse del Paese”. Parole del ministro dell'Economia Giulio Tremonti, a Cernobbio per il workshop Ambrosetti. Secondo Tremonti, le speciali obbligazioni destinate ad essere emesse dalle banche e sottoscritte dal Tesoro sono state concepite “nell’interesse del paese, delle imprese, delle famiglie e dei lavoratori, non nell’interesse delle banche. Quegli strumenti non sono fatti per le banche, ma per le imprese”. I cosiddetti Tremonti bond, prosegue il ministro, “sono stati chiesti dalle banche e disegnati in Europa come meccanismo e tasso di interesse. Sento dire che l'8,5% (il tasso di interesse connesso alle obbligazioni, ndr) è troppo per prendere denaro: non prendo denaro, ma capitale, che è una cosa totalmente diversa. E' strano che le banche ora dicano che non gli piaccia uno strumento che è stato chiesto da loro”. “Non utilizzando questo strumento – ha osservato Tremonti - le banche non fanno un favore al governo, fanno un maleficio alle imprese”.”Il problema di quei bond -ha proseguito il ministro dell'Economia- non è il mercato dei capitali, ingegneria, quanto e come si inseriscono nel bilancio delle banche, ma quanti soldi vanno alle piccole e medie imprese”. I cosiddetti Tremonti bond, ha continuato il ministro, “aumentano il core tier 1 ratio (un indicatore della solidità patrimoniale delle banche, ndr) ma non per finanziare le banche, bensì le Pmi. Sono un ponte che passa attraverso le banche verso la piccola e media impresa”.”Se su quel ponte -ha concluso il ministro – c’è un signorotto che esige il diritto di passaggio e decide se gli va o non gli va, non è giusto.
Non nei confronti del governo, ma delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese”.