Bonus idrico, le novità del 2023

Bonus idrico, le novità del 2023

Tutte le informazioni sull'agevolazione per sostituire i vecchi sanitari. Da febbraio sarà possibile comunicare all'Agenzia delle Entrate l'importo delle spese sostenute lo scorso anno.

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26 giugno 2023

Il bonus idrico è una misura del Governo introdotta con la Legge di Bilancio 2021 (Legge n.178 del 30 dicembre 2020), con l’obiettivo di incentivare il risparmio di acqua. La misura prevede infatti rimborsi fino a 1.000 euro e senza limiti di Isee sulle spese sostenute per acquistare nuovi sanitari a scarico ridotto o rubinetteria con flusso d'acqua limitato. Possono richiedere l'agevolazione sia persone fisiche che gli esercizi commerciali.

Il 30 giugno 2022 è stato l'ultimo giorno utile per poter inoltrare le domande di rimborso per gli interventi effettuati nel 2021 (decreto ministeriale n. 395 del 27 settembre 2022). Al momento il bonus idrico non è stato rifinanziato, dall'attuale governo, per l'anno 2023. Possono però essere richiesti i rimborsi per le spese sostenute nell'anno precedente.

Dal primo al 28 febbraio 2023 è invece possibile comunicare all’Agenzia delle Entrate l’importo delle spese sostenute lo scorso anno per acquistare e installare sistemi di miglioramento dell’acqua potabile.

La piattaforma web gestita da Sogei Spa per le verifiche e i controlli non è più attiva dal 7 dicembre 2022. Non sarà quindi più possibile richiedere informazioni su pratiche o comunicazioni di rettifica della documentazione già inviata.

È invece disponibile, sul sito dell'Agenzia delle entrate, il bonus acqua potabile per l'acquisto e l'installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione e raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare. 

Indice

Che cos'è

L'incentivo prevede rimborsi fino a 1.000, senza limiti di Isee, sulle spese effettuate per acquistare  nuovi apparecchi a scarico ridotto, al posto dei vecchi sanitari in ceramica, e rubinetteria a flusso d'acqua limitato. Le risorse arrivano dal "Fondo per il risparmio di risorse idriche". Per i rimborsi sostenuti nel 2021 c'era tempo fino al 30 giugno 2022. Il Mite ha fatto sapere in un comunicato che stanno effettuando i pagamenti dell'anno in questione. Conclusa questa fase si apriranno i termini per i rimborsi delle spese sostenute l'anno scorso. Per l'anno 2023 la misura al momento non è stata rifinanziata.

L'agevolazione è nota anche con i nomi "bonus doccia" o "bonus rubinetti" e rientra tra le misure di efficientamento energetico, ma stavolta in ambito idrico, puntando non solo al risparmio di acqua in termini sia economici che ambientali, ma anche ad una "regolarità fiscale", in grado di abbattere il più possibile il lavoro in nero.

Nello specifico si tratta di un bonus impiegabile per l’acquisto di lavandini, docce, rubinetti, sanitari in ceramica e, più in generale, di bagni che favoriscono un minor consumo idrico e, dunque, un maggior risparmio di acqua. L'importo è di un massimo di 1.000 euro per le spese di efficientamento dei bagni eseguite durante l'anno. Ogni beneficiario, dunque, potrà usufruire di un rimborso per le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre dell'anno in corso.
 

A chi spetta l'incentivo

Come per i vari "bonus casa", anche nel caso del bonus idrico sono previste delle condizioni da rispettare per poter fare richiesta. Per beneficiare dell'incentivo, infatti, il richiedente deve essere:

  • maggiorenne;
  • residente in Italia;
  • titolare del diritto di proprietà o di altro diritto reale su edifici esistenti;
  • titolare di diritti personali di godimento su parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari.

Chi è escluso dal bonus

In alcuni casi può accadere che la domanda di richiesta dell'incentivo venga rigettata per determinate motivazioni. Di seguito indichiamo i motivi di un eventuale rigetto o esclusione dal bonus:

  • se la richiesta risulta errata nella compilazione, incompleta di informazioni e/o degli allegati;
  • se, a seguito dei controlli, si riscontrano irregolarità rispetto a quanto dichiarato;
  • esaurimento delle risorse stanziate.

Quali sono gli interventi ammessi

Gli interventi rimborsabili contemplati dal bonus doccia e rubinetti possono essere di vario genere e riguardano, ad esempio, i sanitari in ceramica con un determinato volume di scarico di litri, includendo anche lavori di scarico o la sostituzione dei sanitari presenti. Non solo, perché non si parla solamente di nuovi acquisti ma anche della sostituzione di strumenti per il flusso dell'acqua, così come le docce, inclusi soffioni e colonne. L'incentivo, infine, include i costi di manodopera per il cambio o l'installazione dei sistemi già in uso.

Per essere più precisi, gli interventi ammessi nel bonus idrico sono:

  • Acquisto e montatura di vasi sanitari in ceramica, viene richiesto un volume massimo di scarico di 6 Litri o inferiore. Compresi ci sono anche i lavori relativi ai sistemi di scarico con opere murarie ed idrauliche, incluse anche le spese di rimozione dei sistemi preesistenti;
     
  • Dispositivi per il controllo del flusso d’acqua (rubinetti e miscelatori), sia per bagno che per cucina, sempre con una portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto. Anche in questo caso sono incluse i lavori di manodopera per la dismissione dei vecchi sistemi in uso;
     
  • Installazione soffioni doccia e colonne doccia, i valori di portata d’acqua dovranno avere un massimo di 9 litri al minuto. Ogni lavoro di installazione è compreso nel rimborso.


Quali sono le spese non ammissibili?

La misura lascia fuori una serie di sanitari che non godono della possibilità di essere rimborsati, come riportato nel decreto ministeriale 395/2021 all’art. 3, comma 2 lett. a e b.
Ne diamo qualche esempio di seguito:

  • piatto doccia;
  • sedile e copriwater;
  • bidet;
  • box doccia senza colonna integrata;
  • vaso in ceramica secondo il limite di scarico dei 6 litri massimo ma senza cassetta di scarico;
  • lavandini;
  • placca di comando del water;
  • sanitari in resina
  • sostituzione di vasca esistente.


Quanto dura l'incentivo

Dopo una prima incertezza sul rinnovo, il bonus idrico è stato confermato e prorogato fino al 31 dicembre 2023. Al momento, si resta in attesa dell'apertura della Piattaforma dedicata tramite cui poter presentare le domande di rimborso per il nuovo anno.


Quando richiedere il bonus doccia o rubinetti

La richiesta per l'incentivo fiscale può essere inoltrata solamente dopo aver verificato la propria identità attraverso il sistema SPID o CIE (Carta d'Identità Elettronica) ed eseguito la registrazione sulla piattaforma del MITE.

Altra prerogativa per usufruire della misura del governo è che i lavori per la sostituzione o il rifacimento dei bagni devono essere stati effettuati nell'arco temporale compreso tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2021. Lo scorso 31 dicembre, infatti, sono scaduti i termini per gli acquisti agevolabili e il saldo delle fatture che permetteranno di accedere all'agevolazione. Si resta in attesa della Piattaforma dedicata su cui poter inserire le richieste del bonus.

Infine, secondo quanto scritto nella Legge di Bilancio 2022, il bonus idrico non può essere richiesto più di una volta per più immobili. Al momento, infatti, il rimborso è valido solamente una volta per i lavori eseguiti su un solo immobile.

Numero verde per informazioni

Per qualsiasi dubbio o per avere maggiori informazioni sul funzionamento del bonus idrico, il Ministero della Transizione Ecologica ha messo a disposizione il numero verde 800.090.545, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 15.00, a cui i cittadini possono rivolgersi per chiarimenti sull'incentivo e sulle procedure di accesso al bonus.

Il numero verde è stato disattivato dal 28 febbraio 2022, per ulteriori richieste di chiarimento sarà possibile inviare una mail ai seguenti indirizzi di posta elettronica bonus.idrico@mite.gov.it e bonusidrico@sogei.it.

Come effettuare la domanda per richiederlo

Dopo aver verificato i requisiti richiesti e aver fatto l'accesso al sito del MITE con SPID o CIE, l'utente sarà rimandato su una specifica piattaforma web (sviluppata da Sorgei), denominata "Piattaforma bonus idrico", in cui dovrà continuare con la propria registrazione e autentificazione.

Prima di procedere, la piattaforma richiederà i dati anagrafici (nome e cognome) e il codice fiscale del beneficiario. Dati che saranno autenticati attraverso il metodo SPID o Carta d'Identità Elettronica.

Una volta che il sistema avrà accertato l'autenticità dei dati, dovrete compilare delle dichiarazioni sostitutive di autocertificazione, in cui dovrete procedere con l'inserimento dei seguenti dati:

  • nome, cognome, codice fiscale;
  • importo delle spese sostenute per i lavori sopra indicati (importo totale fino ad un massimo di 1.000 euro se persona fisica);
  • quantità del bene e specifiche della posa in opera o installazione;
  • specifiche tecniche, per ogni bene sostituito da apparecchi a limitazione di flusso d’acqua, oltre a specifica della portata massima d’acqua (in l/min) del prodotto acquistato;
  • identificativo catastale dell’immobile (Comune, Sezione, Sezione Urbana, Foglio, Particella, Subalterno) su cui è stato eseguito l'intervento;
  • non avere usufruito di altre agevolazioni fiscali per le medesime spese;
  • coordinate del conto corrente bancario/postale (Iban) del beneficiario su cui accreditare il rimborso;

  • indicazione del titolo giuridico per il quale si richiede il bonus (proprietario, cointestatario, locatario, usufruttuario ecc.);

  • attestazione del richiedente ove non proprietario o comproprietario, ai sensi del DPR 445/2000, degli estremi del contratto da cui trae titolo;

  • attestazione, ai sensi del DPR 445/2000, di avvenuta comunicazione al cointestatario/proprietario, identificato altresì con nome, cognome e codice fiscale, della volontà di fruire del predetto bonus;

  • copia della fattura elettronica o del documento commerciale in cui è riportato il codice fiscale del soggetto richiedente il credito. Per i soggetti non tenuti ad emettere fattura elettronica, si considera valida anche l’emissione di una fattura o di un documento commerciale, attestante l’acquisto del bene, copia del versamento bancario o postale, documentazione del venditore idonea a ricondurre la transazione allo specifico prodotto acquistato, come da modello disponibile sulla “Piattaforma” .

L'utente, inoltre, oltre a dichiarare di non aver usufruito di altre agevolazioni fiscali per le stesse spese, dovrà allegare alla domanda per richiedere il bonus anche una copia della documentazione commerciale e una copia della fattura dei lavori sostenuti. Il sistema procederà con l'accoglimento delle domande seguendo l'ordine temporale di ricezione.

Informazioni per gli esercenti

È possibile scaricare il Modello esercente bonus idrico, che consente al venditore di certificare le spese effettuate (tipologia di beni, totale della spesa, modalità di pagamento) dal contribuente che si appresta a chiedere il rimborso (articolo 4, comma 8 del D.M. n. 395/202).

Come ricevere il bonus

Dopo che i requisiti per procedere all'avanzamento della richiesta bonus saranno stati verificati, il rimborso sarà accreditato direttamente sull'IBAN del beneficiario indicato nella domanda presentata. Non sarà suddiviso in più rate, ma verrà versato direttamente sul conto in un'unica soluzione.

Faq bonus idrico

Indichiamo, di seguito, una serie di faq d'interesse per gli utenti riprese dalla pagina faq del sito del MiTE.

Può essere richiesto il contributo su un immobile nuovo con preliminare di acquisto registrato?

No. Il richiedente-beneficiario deve essere munito di un titolo giuridico valido (diritto reale, o diritto personale di godimento già registrato alla data di presentazione dell’istanza) risultante da pubblici registri, tra i quali non può rientrare il mero diritto a stipulare il contratto definitivo compreso nel contratto di acquisto preliminare pur se registrato. 

Il bonus è valido per acquisti online da aziende estere?

Per l'acquisto di sanitari agevolabili, nel caso si voglia procedere ad un acquisto online da un'azienda estera ma con partita iva italiana, il richiedente ha ugualmente diritto al bonus. Non sono incluse nel rimborso, però, le spese di spedizione dell'acquisto. Inoltre continua a sussistere l'obbligo di trasmettere la documentazione contabile per dimostrare l'acquisto, allegando copia della fattura elettronica o il documento commerciale (decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze 7 dicembre 2016), in cui è riportato il codice fiscale del soggetto richiedente il credito.

È considerata valida anche l'emissione di fattura o di un documento commerciale che attesti l'acquisto del bene, copia del versamento bancario o postale (ovvero mediante altri sistemi di pagamento previsti dall’articolo 23 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241), accompagnata da documentazione del venditore idonea a ricondurre la transazione al prodotto acquistato.

Quando caricare la documentazione per richiedere il rimborso?

È possibile procedere al caricamento sulla Piattaforma bonus idrico della documentazione necessaria a richiedere il rimborso solamente dal mese di gennaio 2022. Si resta in attesa di una comunicazione ufficiale sul sito del MiTE. Si ricorda inoltre che il 30 giugno 2022 è stato l'ultimo giorno utile per inoltrare le domande.

Come può avvenire il pagamento?

Sono esclusi dal bonus i pagamenti in contanti, nonostante i sanitari acquistati siano rimborsabili. Il motivo è che il pagamento dell'acquisto può avvenire solamente tramite bonifico parlante nel rispetto di quanto previsto dal d.m. 395/2021, art. 4, comma 8.

Le spese ammesse comprendono anche l'Iva?

Sì, le spese che sono ammesse per la richiesta del bonus devono essere comprensive di Iva, come da fattura oppure con un altro documento commerciale per i soggetti che non sono obbligati ad emettere la fattura. 

Il piatto doccia è compreso nel bonus?

No, non rientra tra le spese ammesse.

Come figlio residente con i miei genitori posso fare io l'acquisto e chiedere poi il rimborso?

No, lo può fare solo il titolare, anche pro quota, del diritto di proprietà, di altro diritto reale o personale di godimento già registrato alla data della domanda. Per i casi di titolarità pro quota è necessaria una dichiarazione di avvenuta comunicazione al genitore comproprietario. 

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