Rischio sospensione per bonus internet e pc: c'è ricorso al TAR
Rischio sospensione per bonus internet e pc: c'è ricorso al TAR
Il bonus internet e pc rischia di essere sospeso a seguito del ricorso al Tar del Lazio avanzato dalle Associazioni AIRES e ANCRA, sostenute dall'ausilio di Mediaworld.
Dal 9 novembre 2020 le famiglie con ISEE fino a 20.000 hanno modo di richiedere il bonus internet e pc, nonché un voucher fino a 500 euro per usufruire di una connessione internet veloce o per entrare in possesso di un pc o tablet.
In realtà il decreto attuativo del MISE potrebbe subire una battuta d'arresto a seguito del ricorso al TAR presentato da AIRES e ACRA, con l’intervento ad adjuvandum di Mediaworld. Il rischio sospensione dell'erogazione dei bonus è legato ad una revisione del funzionamento del provvedimento che, così strutturato, rischierebbe di discriminare gli esercenti. Il provvedimento, infatti, prevede che siano solo gli operatori telefonici a poter gestire l’intero processo (non solamente l'aspetto relativo alla connessione internet), includendo la consegna di pc, modem e tablet in comodato d'uso ai beneficiari del bonus.
Una mancata libertà di scelta e di controllo dell'utente sull'apparecchiatura finale porterebbe ad una restrizione delle alternative possibili da parte dei consumatori, che dovrebbero sottostare ad una gamma limitata di strumenti. Senza contare le conseguenze sulla concorrenza tra produttori e importatori di hardware ai danni dei rivenditori.
È questo, in sintesi, il motivo principale che ha spinto le associazioni AIRES (Associazione Italiana Retailer Elettrodomestici Specializzati) e ANCRA (Associazione Nazionale Commercianti Radio Televisione Elettrodomestici Dischi E Affini), con l’intervento della società Mediaworld ad impugnare, dinanzi al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio), il decreto denominato «Piano voucher sulle famiglie a basso reddito», emanato il 7 agosto 2020 dal Ministro dello Sviluppo Economico e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale, n. 243 del 1° ottobre 2020.
Ad essere contestato è il fatto che i bonus internet e pc prevedono che solo gli operatori dei servizi di connettività possono fornire anche i dispositivi informatici (tablet o pc), coprendo un valore fino a 300 Euro (rimborsati loro dallo Stato), utilizzabili dai beneficiari per l’acquisto del bene, o come sconto sui prodotti di maggior valore.
Tale possibilità è preclusa a tutti gli altri rivenditori di dispositivi elettronici e informatici. Sarebbe opportuno, invece, che gli aventi diritto potessero dividere in due il proprio bonus e, dopo aver stipulato il contratto per la connettività, scegliere il prodotto al miglior prezzo (o più adeguato alle proprie necessità) presente sul libero mercato.
L'impostazione attuale del bonus, infatti, riduce le possibilità di scelta dei beneficiari, oltre ad alterare le consuete dinamiche di concorrenza sul mercato.
Oltre al ricorso è stata anche presentata la domanda cautelare per sospendere l'esecutività e gli effetti del decreto ministeriale, per evitare eventuali danni che il provvedimento potrebbe provocare alle imprese operanti nel settore dell'elettronica (fatta eccezione per gli operatori che stipulano accordi con gli operatori telefonici).
Il ricorso, affidato ad un team dello studio BGLV & Partners è coordinato dagli avvocati Sandro Guerra ed Elisa Vannucci Zauli e pone alla luce i numerosi profili di illegittimità del provvedimento.
Si resta in attesa di aggiornamenti sul giudizio del TAR in merito alla richiesta di sospensione del provvedimento.
L'intervento di Davide Rossi su Bonus Internet e Pc
Nel seguente video, l'intervento in merito al ricorso al TAR di Davide Rossi, Direttore Generale AIRES (Associazione Italiana Retailer Elettrodomestici Specializzati), ospite della trasmissione ORE 14, in onda su Rai 2 il 13 novembre 2020.