"Bonus Mobili", una manovra efficace per il rilancio dei consumi

"Bonus Mobili", una manovra efficace per il rilancio dei consumi

Per Federmobili il provvedimento "ha avuto e continua ad avere un impatto positivo sia per le imprese italiane di arredamento sia per i consumatori, oltre che per i conti pubblici". Nel solo 2013 oltre 835 milioni di euro di acquisti agevolati. Chiesta al Governo una proroga oltre il 31 dicembre 2015.

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20 maggio 2015

"Il bonus mobili ed elettrodomestici, introdotto nel giugno 2013 e prorogato a tutto il 2015, è frutto del grande impegno di Federmobili e Confcommercio Imprese per l'Italia che, insieme a FederlegnoArredo, hanno lavorato in forte sinergia per ottenere un intervento di detrazione fiscale di grande rilevanza per il rilancio dei consumi". Lo sottolinea la stessa Fedemobili facendo un bilancio del provvedimento a quasi due anni dalla sua approvazione: "possiamo attestare, ancora una volta, che si tratta di una misura molto utile per il nostro settore. Una misura che ha avuto e continua ad avere un impatto positivo sia per le imprese italiane di arredamento sia per i consumatori, oltre che per i conti pubblici". I recenti report del MEF, infatti, confermano che il bonus ha contribuito in maniera decisiva ad arrestare il crollo dei consumi registratosi nel settore a seguito della grave recessione economica. Crollo ancora più pesante se si considera che ha investito un mercato la cui domanda interna era in crisi strutturale ormai da oltre 15 anni. Analizzando i dati fiscali di tutti i contribuenti italiani emerge che oltre 170mila persone nel solo 2013 (anno in cui il bonus di fatto è stato attivo ​praticamente negli ultimi quattro mesi) hanno fatto acquisti di mobili ed elettrodomestici sfruttando il bonus, con una spesa di quasi 5.000 euro ciascuno. Tra i maggiori utilizzatori i contribuenti residenti in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e LazioL'utilizzo del bonus si è concentrato principalmente sui contribuenti con reddito compreso tra i 15.000 e i 50.000 euro, confermando la bontà della misura per agevolare la fascia di popolazione maggiormente colpita dalla crisi economica.Questo ha portato ad una spesa totale per acquisto di arredi ed elettrodomestici agevolati dal bonus di oltre 835 milioni di euro nel 2013. Acquisti che probabilmente sarebbero stati rimandati in assenza di bonus fiscali e grazie ai quali hanno avuto benefici diretti ed indiretti non solo il settore dell'arredamento, ma anche settori ad esso collegati quali ad esempio i trasporti oltre all'edilizia. Federmobili evidenzia infine come un intervento di questo tipo non abbia portato costi immediati per lo Stato. Nel solo 2013 infatti è stato calcolato un maggiore gettito IVA legato al bonus mobili di oltre 150 milioni di euro, che porta a un saldo positivo per i conti pubblici. Di fatto la misura si sta completamente autofinanziando per i primi anni di vigenza. "Siamo sempre stati convinti dell'utilità di un intervento di detrazione fiscale a favore di un settore così importante e decisivo come il nostro - dichiara Mauro Mamoli, presidente di Federmobili - dove la crisi del mercato interno sta mettendo in seria difficoltà gli operatori che in questi anni hanno continuato a lavorare con grandi sacrifici, salvaguardando numerosi posti di lavoro. I dati MEF del 2013 ci permetto di stimare una proiezione per il 2014 di ulteriori 1.500 milioni di euro di acquisti di mobili ed elettrodomestici legati al bonus, che portano così un totale di oltre 2.300 milioni di euro raggiunti. A fronte di questi risultati ci auguriamo che l'impegno del Governo non venga meno e che le detrazioni fiscali per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici vengano prorogate anche oltre il 31 dicembre 2015. Federmobili Confcommercio Imprese per l'Italia, sempre insieme a FederlegnoArredo, sta lavorando in questa direzione proponendo al Governo di mantenere la detrazione del 50% e di farla rientrare all'interno del tetto di 96.000 mila euro di spesa attualmente previsto per interventi di ristrutturazione edilizia".

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