Borghi: "prevedibile un calo del 7-8 per cento rispetto allo scorso anno"

Borghi: "prevedibile un calo del 7-8 per cento rispetto allo scorso anno"

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2 gennaio 2013

"Non ci aspettiamo nulla di straordinario da questo periodo di saldi, visto che le famiglie italiane nel corso di dicembre hanno dovuto pagare dieci miliardi di euro di imposte. Stimiamo un calo del 7-8% rispetto all'anno scorso, ma si tratta comunque di un giro d'affari che ammonta a 6 miliardi di
ricavi". Così Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vicepresidente di Confcommercio, commenta la stagione dei saldi apertasi in Basilicata, Campania e Sicilia. E sull'allarme lanciato dalle associazioni dei consumatori sui saldi anticipati praticati da diversi esercizi commerciali replica: "si tratta di polemiche sterili. Io sono stato a Roma e passeggiando per via Condotti e via del Corso ho visto qualche negozio che praticava delle promozioni, che sono diverse dai saldi, e tanti altri invece che non esponevano alcun annuncio e che quindi aspettano il 5
gennaio, data fissata per il Lazio e le altre Regioni, per dare il via ai saldi" Secondo Borghi, quindi, non è condivisibile la posizione delle associazioni dei consumatori: "in alcune Regioni come Emilia, Lombardia e Friuli sono possibili per legge delle promozioni, che possono consistere, ad esempio,
nell'abbinare la vendita di un prodotto all'omaggio di un altro. I saldi invece sono cosa diversa perché consistono nella riduzione generalizzata dei prezzi di prodotti fuori serie. Io non capisco la polemica perché l'interesse delle associazioni dei consumatori dovrebbe essere di far partire i saldi il prima possibile". E sulla richiesta di Adiconsum a Mr prezzi di un tavolo al Ministero dello Sviluppo per "norme moderne" sui saldi, Borghi dice: "la norma è moderna ed è in linea con gli altri Paesi europei e con gli Stati Uniti. Le norme ci sono, devono essere rispettate e fatte rispettare dagli organi preposti. Non è nella cultura di Confcommercio non sedersi al tavolo e non partecipare al confronto, ma di sicuro quello che emergerà non sarà una legge che cambierà e migliorerà le cose".

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