Brevettabilità delle piante, a rischio libertà di ricerca e miglioramento varietale

Brevettabilità delle piante, a rischio libertà di ricerca e miglioramento varietale

Secondo Assosementi, "il nuovo indirizzo sancito dall'Ufficio europeo brevetti si contrappone alla tradizionale privativa comunitaria, limitando la possibilità di fare ricerca sulle varietà messe in commercio".

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7 aprile 2015

Il 25 marzo scorso la Camera allargata di appello dell'European Patent Office (EPO), chiamata ad esprimersi nei procedimenti di ricorso contro i brevetti rilasciati nei primi anni 2000 ad una varietà di broccoli ed una di pomodoro, ha fornito l'indirizzo che le nuove piante, anche se sono il risultato di procedimenti essenzialmente biologici, quali ad esempio i tradizionali processi di incrocio e selezione, non sono escluse dalla possibilità di brevettazione di tipo industriale secondo la Convenzione europea sui brevetti. Assosementi, condividendo il giudizio negativo di ESA (European Seed Association),  critica la decisione che apre alla possibilità di tutelare anche in Europa i risultati del miglioramento varietale optando per un brevetto industriale concesso dall'Ufficio brevetti europeo, invece di continuare a ricorrere alle tradizionali privative a livello comunitario  o nazionale. Però, mentre le privative consentono ai costitutori di nuove varietà di potere liberamente utilizzare nel loro lavoro di miglioramento genetico tutte le varietà esistenti, un brevetto di tipo industriale esclude questa facoltà per tutta la durata della protezione. La tutela delle varietà è necessaria per assicurare un ritorno economico agli investimenti fatti per la ricerca vegetale. Nell'attesa di meglio comprendere il concreto impatto della decisione dell'Ufficio brevetti europeo, l'Associazione italiana delle aziende sementiere manifesta comunque la preoccupazione che la brevettabilità delle piante possa scoraggiare il miglioramento varietale laddove fossero presenti dei brevetti, in contrasto con l'esigenza di accrescere invece la ricerca in agricoltura ed accentuando il divario esistente tra le diverse tipologie di imprese sementiere. La procedura di esame dei due brevetti aveva già visto la Camera di ricorso dell'EPO esprimere nel dicembre 2010 l'avviso che "l'incrocio sessuale tra due diversi e interi genomi, e la conseguente selezione di una nuova varietà, è un processo essenzialmente biologico e quindi non brevettabile". Questo è in linea, come facilmente si comprende, con quanto stabilito nella stessa Convenzione europea sui brevetti la quale esclude la brevettabilità di "varietà di piante o animali o procedimenti essenzialmente biologici per la produzione di piante e animali". Il nuovo indirizzo conferma sì l'esclusione dalla brevettazione di un procedimento essenzialmente biologico, in quanto tale, ma non il suo risultato, cioè una nuova pianta. 

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