Secondo An.bti-Confcommercio, “il gap tra domanda e offerta di autisti sta crescendo, la carenza di conducenti mina presente e futuro della categoria”.

“Sempre più autisti ci chiedono di portare a compimento questa battaglia di buonsenso e onestà e chiediamo alle istituzioni italiane di ascoltare il desiderio di questi lavoratori che vogliono continuare a svolgere il proprio mestiere”. Riccardo Verona, presidente di An.bti-Confcommercio, torna su una  battaglia “storica” dell’Associazione, ovvero la possibilità per conducente di bus over 68 di continuare a lavorare su base volontaria, come avviene di fatto già in tutti i Paesi.

“La carenza di autisti è un problema cronico per la nostra categoria e il gap tra domanda di conducenti e offerta attualmente si sta ampliando. Stiamo portando avanti diversi tavoli di confronto e interlocuzioni per rimediare a una situazione che non tiene conto dell’evoluzione naturale. Chi ha 68 anni oggi non può essere equiparato a chi aveva la stessa età decenni fa e per questo vogliamo alzare l’età limite per gli autisti fino ai 70 anni, ovviamente mai derogando a un aspetto fondamentale del nostro lavoro: la sicurezza e l’idoneità. Il periodo di transizione che serve per formare nuovi giovani autisti preparati e di qualità – e che richiede tempo – va ‘guidato’ dalla generazione di autisti più esperta che, oltre al bagaglio di esperienza e lavoro sul campo, può portare in dote la passione per questo lavoro”, continua Verona.

“Tale modifica sarebbe altresì una battaglia di civiltà perché tutelerebbe i lavoratori italiani e scoraggerebbe le pratiche sempre più diffuse, poste in essere da chi si ingegna nel trovare escamotage o compromessi per superare i limiti imposti, sfruttando alcune incertezze e lacune della giurisprudenza attualmente vigente”, conclude il presidente di An.bti-Confcommercio.