Calenda: "Incentivi fiscali per le imprese che innovano"

Calenda: "Incentivi fiscali per le imprese che innovano"

Convegno su "Milano motore dell'Italia", organizzato nell'ambito degli incontri di Panorama d'Italia, in Assolombarda. Il ministro dello Sviluppo Economico:"Il programma di Industria 4.0 non ha precedenti per dimensioni e qualità".

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17 ottobre 2016

Incentivi fiscali senza precedenti nella storia italiana per le imprese che innovano, purché innovino, nella misura di 20 miliardi in un triennio, di cui 13 nel 2017; e 25 miliardi di rafforzamento del fondo di garanzia per i finanziamenti delle piccole imprese, che diversamente potrebbero non riuscire ad avere credito: sono due delle leve con cui Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo Economico, ritiene che il governo possa attivare una forte ripresa dell'attività industriale manifatturiera: "Il programma di Industria 4.0 non ha precedenti per dimensioni e qualità", ha sottolineato Calenda intervenenndo in videoconferenza da Roma al convegno su "Milano motore dell'Italia", organizzato nell'ambito degli incontri di Panorama d'Italia, in Assolombarda. E, stimolato da una domanda del direttore di Panorama Giorgio Mulè, che riprendeva la polemica del segretario generale della Cgil contro gli imprenditori che userebbero gli incentivi per comprarsi beni privati, Calenda non ha sorvolato: "teorizzando che gli imprenditori avrebbero utilizzato gli incentivi per l'innovazione allo scopo di pagarsi consumi privati, la Camusso ha dimostrato un disprezzo verso la categoria degli imprenditori che riecheggiava altri tempi, tempi che speravamo finiti da un pezzo. Oltretutto, il piano di Industria 4,0 nasce dal lavoro di una commissione guidata dal predecessore della Camusso, Guglielmo Epifani, una commissione alla quale la Cisl ad esempio  ha portato un grande contributo. Se la Cgil fosse venuta di più a quel tavolo anziché criticare dopo sarebbe stato meglio. Comunque i dati dimostrano che gli incentivi fiscali per gli investimenti innovativicome il superammortamento, sono stati utilizzati eccome. Del resto la norma è molto finalizzante: se le imprese non investono, gli incentivi non arrivano". Il ministro ha poi precisato che "Industria 4.0 aumenta l'efficienza del sistema produttivo avvantaggiando molto le pmi perché riduce il problema dell'economia di scala, coprendo quindi uno dei gap che affliggono il nostro sistema produttivo. Quanto all'effetto sull'occupazione, non voglio nascondere i problemi che ci sono e semplificare le soluzioni, sappiamo che negli Usa 5 posti su 6 che si perdono, si perdono a causa dell'innovazione, ma è un problema di riqualificazione delle attività, nelle imprese il mix di lavoro si sposta dalla produzione ai servizi, più design e meno catena di montaggio, d'altronde sarebbe impensabile tornare al modello della catena di montaggio fordista". Al tavolo dei relatori,, attorno a Calenda in videoconferenza, i direttori generali di Confindustria Marcella Panucci e Assolombarda Michele Verna, l'amministratore delegato dell'Ibm Enrico Cereda, il direttore incentivi e innovazione di Invitalia Berardo Mattarella, il presidente di Simest Rebecchini, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli e l'assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lombardia, Mauro Parolini.

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