Call center, aziende e posti di lavoro sempre più a rischio

Call center, aziende e posti di lavoro sempre più a rischio

Federtelservizi-Confcommercio lancia l'allarme sugli effetti che la riforma Fornero rischia di avere sull'intera categoria. Appello alle parti sociali per accelerare la contrattazione nazionale collettiva.

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15 ottobre 2012

"Gli effetti che la riforma Fornero rischia di avere sull'intera categoria dei call center sono preoccupanti. Oggi, infatti, il mercato continua ad offrire attività da svolgere, i lavoratori continuano a dimostrare il proprio interesse a svolgerle, ma l'applicazione delle norme stabilite dalla riforma, rende la cosa impercorribile e vanifica la possibilità di creare nuovi posti di lavoro altrimenti realizzabili immediatamente. Tra l'altro, in mancanza di circolari applicative che, dopo tre mesi dall'introduzione della nuova legge, non sono ancora state emesse, l'applicazione della riforma Fornero del mercato del lavoro rimanda ad una contrattazione nazionale collettiva che ancora deve partire": questo l'allarme lanciato da Federtelservizi-Confcommercio, Federazione dei rivenditori di traffico telefonico e degli esercenti dei servizi di telecomunicazione e delle tecnologie applicate alle telecomunicazioni, in occasione di un convegno nazionale dedicato al settore dei call center. Per questo, Federtelservizi lancia un appello alle forze sindacali ed alle altre associazioni di categoria "per accelerare l'iter di negoziazione perchè i tempi sono inconciliabili con le esigenze delle imprese. Come già richiesto prima dell'introduzione della riforma, è indispensabile una sospensione reale dell'applicazione delle nuove norme in attesa di condurre in porto una nuova contrattazione collettiva. Non si chiede di rivedere le norme, ma di renderle compatibili con le esigenze del mercato". Federtelservizi non esclude nuove iniziative a difesa della sopravvivenza dell'intera categoria.

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