Carenze farmaci, Adf: "non c'è un unico capro espiatorio"
Carenze farmaci, Adf: "non c'è un unico capro espiatorio"
I grossisti farmaceutici si dicono "non contrari a una regolamentazione che dia priorità alla copertura sanitaria del territorio nazionale" ma "non accettano la mistificazione per cui la responsabilità delle carenze ricada su un unico capro espiatorio".
Anche i grossisti intervengono sul problema della carenza di farmaci. "L'Adf non è contraria a una regolamentazione che dia priorità alla copertura sanitaria del territorio nazionale - dice Aldo Pesenti, presidente dell'Associazione distributori farmaceutici (Adf), aderente a Confcommercio - ma non accetta la mistificazione per cui, tra industrie che non consegnano certi farmaci ai distributori mentre li hanno sempre a disposizione del farmacista che chiami il loro call center, e farmacisti che si improvvisano pseudo-grossisti per fare i mini-esportatori, la responsabilità delle carenze ricada su un unico capro espiatorio". "Qualsiasi azienda grossista - aggiunge Pesenti - potrebbe inondare il Ministero della Salute con le note d'ordine trasmesse alle industrie produttrici di quel centinaio di farmaci di cui finalmente ci si sta preoccupando. Ordini che le industrie tagliano anche del 90%, anche se le quantità ordinate si mantengono al livello storico degli ordinativi aziendali. L'export è ammesso dalla legge per la buona ragione che favorisce i cittadini europei, nello specifico quei cittadini dei Paesi a cui il farmaco esportato viene destinato. Questa è la soluzione trovata dall'Europa, anche se noi delle tre categorie della filiera preferiremmo la soluzione del prezzo unico europeo". Tra l'altro, conclude Adf, "avere i prezzi più bassi degli altri è un danno che si aggiunge a una marginalità per le aziende distributrici già insufficiente a coprire i costi del servizio di rifornimento veloce di tutte le farmacie. Saremmo perplessi se le autorità non verificassero le affermazioni di ciascuno dei soggetti coinvolti e ancor peggio se prendessero decisioni di carattere legislativo ascoltando solo Farmindustria e Federfarma, in violazione del principio di imparzialità di cui all'articolo 97 della Costituzione".