Carne di cavallo: Federcarni, "vendite in calo fino al 50%"

Carne di cavallo: Federcarni, "vendite in calo fino al 50%"

Le vendite di carne equina in Italia sono fortemente diminuite da quando sono iniziate a circolare anche in Italia notizie relative alla presenza non dichiarata in etichetta di carne di cavallo nei preparati per lasagne, tortellini, polpette e simili. "Macellerie equine vittime incolpevoli di una situazione paradossale".

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11 marzo 2013

Le vendite di carne equina in Italia sono fortemente diminuite da quando sono iniziate a circolare
anche in Italia notizie relative alla presenza non dichiarata in etichetta di carne di cavallo nei preparati per lasagne, tortellini, polpette e simili. Il calo, spiega il presidente dell'Associazione Macellai di Milano e provincia di Confcommercio e consigliere Federcarni Giorgio Pellegrini, e' compreso tra il 30 e il 50% negli ultimi venti giorni (rispetto alla media del periodo precedente), con punte elevate nelle grandi citta' come Milano, dove l'effetto mediatico si avverte maggiormente. Si salvano regioni come la Puglia, dove la carne di cavallo e' tradizionalmente presente nella dieta. La forte risonanza dello 'scandalo' della carne equina non dichiarata in etichetta ha portato un danno, afferma Pellegrini, ''anche a noi macellai, che nulla c'entriamo ed anzi, da sempre, siamo i garanti della qualita' del prodotto, a tutela della salute del consumatore''. L'effetto mediatico, come succede spesso in questi casi, ha prodotto un "duro colpo" nei confronti delle macellerie equine del nostro Paese, ''incolpevoli destinatarie - sottolinea Pellegrini - di questa situazione che la categoria ritiene paradossale''. ''Le vendite di carne di cavallo - continua Maurizio Arosio, presidente nazionale Federcarni - sono diminuite del 50%''. In Italia, in media, si consuma 1 kg all'anno di carne equina a persona. "Noi viviamo, seppur nella totale estraneita' ai fatti di questi giorni - afferma Pellegrini - una situazione difficile figlia della diffidenza alimentata dall'effetto mediatico. Da subito i macellai hanno sostenuto la necessita' di garantire il consumatore, in modo tale che lo stesso sia messo nelle condizioni di poter individuare chiaramente, quando viene accertato, il caso di eventuali responsabilita' di frode come nel caso dell'utilizzo non dichiarato di animali da sella per i ripieni''. ''Ma - ribadisce il presidente Pellegrini - il consumatore ha il diritto di sapere che la carne equina e' elemento alimentare d'alta valenza nutritiva. Essa, infatti e' carne non calorica, a bassissimo contenuto di colesterolo, ricca di proteine, minerali come il ferro, vitamine. Non si puo' definire la carne di cavallo, come purtroppo abbiamo avuto occasione di rilevare, tendenzialmente non nociva''. ''Noi macellai - conclude Pellegrini che insieme al vicepresidente dell'associazione Donato Turba ha partecipato ieri a una riunione dei macellai promossa in provincia di Bergamo per discutere di questi temi - siamo favorevoli a potenziare il sistema della tracciabilita' delle carni, di tutte le carni, a tutela del consumatore, ma non vogliamo che l'effetto demonizzazione colpisca un settore, quello della carne di cavallo, che, a livello nazionale, fra macellatori, fornitori, macellai, coinvolge 50.000 persone''.

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