Carte di credito: "giù le commissioni sul transato"

Carte di credito: "giù le commissioni sul transato"

Confcommercio Arezzo denuncia che "un costo medio aggiuntivo del 3 per cento su ogni transazione è insostenibile per le aziende del commercio, in un momento in cui i margini di guadagno sono già ridotti all'osso".

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2 dicembre 2011

"Incentivare l'uso della carta di credito va bene, ma le banche abbassino subito le commissioni sul transato. Un costo medio aggiuntivo del 3% su ogni scontrino emesso è insostenibile per le aziende del commercio, soprattutto in un momento difficile come questo in cui i margini di guadagno sono già ridotti all'osso". Parole del direttore della Confcommercio di Arezzo, Franco Marinoni, che torna a lanciare un appello agli istituti di credito a pochi giorni dal convegno sul rapporto fra banche e imprese organizzato proprio ad Arezzo. Un convegno che ha registrato una proposta importante della Confcommercio: la costituzione di un tavolo di lavoro tra banche e organizzazione di categoria per decidere insieme come destinare le poche risporse disponibili, valutando quanto di quel poco sia da impiegare a sostegno dell'innovazione e dello sviluppo e quanto invece per il consolidamento delle imprese e il recupero delle situazioni di difficoltà. Adesso, nel rapporto fra imprese e banche si inserisce un nuovo capitolo, relativo ai pagamenti elettronici. "All'estero ormai si paga con carta di credito anche il caffè al bar, da noi invece c'è ancora ritrosia ad abbandonare il contante - spiega Marinoni - e se la moneta elettronica si usa meno, i volumi più bassi di transato fanno salire i costi di gestione. In Usa la commissione incide per meno dell'1% e ci hanno sempre raccontato che dipende dal fatto che lì si usa molto di più ed è quindi possibile, con volumi maggiori, contenere i costi. Perciò, nel momento in cui il governo italiano dovesse imporre l'uso delle carte di credito anche per pagamenti di importo contenuto, allora le banche anche da noi dovranno accontentarsi di commissioni inferiori". "Di certo - conclude il direttore della Confcommercio aretina - non potrà essere il commercio ad assorbire il colpo: il 3% in meno sull'incasso è troppo per i bilanci delle aziende". In fondo, anche da una ricontrattazione più equa degi oneri per la gestione del Pos passa un rapporto nuovo e più collaborativo tra banche ed imprese.

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