Casero: "la clausola di salvaguardia non scatterà"

Casero: "la clausola di salvaguardia non scatterà"

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5 novembre 2014

Dopo il discorso inaugurale del presidente Micheli, la seconda giornata del Forum dei Giovani imprenditori di Confcommercio si è aperta con la tavola rotonda "I protagonisti del cambiamento, politica e impresa a confronto". Il primo ad intervenire è stato il viceministro dell'Economia, Luigi Casero, che ha ribadito quanto già detto alla vigilia dal responsabile economico del Pd, Filippo Taddei, ovvero che "la clausola di savaguardia non scatterà: i tagli della spending review saranno fatti, così come arriveranno gli introiti dalla lotta all'evasione". "Abbiamo bisogna che i giovani seguano i nostri cambiamenti – ha proseguito Casero – e il commercio, soprattutto, deve adeguarsi a ciò che sarà. Senza speranza e senza ottimismo il Paese e l'Europa non usciranno dalla situazione attuale". Un accenno, infine, alla questione del credito: "non è vero quelo che dicono i banchieri, che il credito alle pmi è a rischio. E' una convinzione che dobbiamo ribaltare nei fatti, altrimenti non sfrutteremo quella che è la vera, grande forza del nostro Paese". Roberto Speranza, del Partito Democratico, ha quindi sottolineato che "la legge di stabilità cambia la rotta, ma decisiva è la battaglia europea: se non si alimenta la domanda rischiamo di non reggere più. Dobbiamo aumentare i soldi in tasca ai cittadini e su questo serve un'alleanza vera nel Paese". Mariastella Gelmini, di Forza Italia, si è detta "non così ottimista sul fatto che le clausole di salvaguardia non scatteranno: quando si mettono coperture legate a giochi ed evasione e alle Regioni si tagliano i servizi… Tuttavia due cose le condividiamo: il taglio dell'Irap, anche se non è sufficiente, e la detassazione per le assunzioni a tempo indeteminato". Quanto alla lotta all'evasione, l'ex ministro ha sottolineato che "non si fa vietando il pgamanto in contanti sopora i mille euro". Sulla stessa linea Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia, che si è detta "niente affatto serena sulla possibilità di evitare l'aumento Iva" e ha evidenziato che "nella legge di stabilità ci sono molti aumenti di tasse (sul Tfr dall'11 al 17%, e del 300% della tassazione agevolata per le partite Iva fino a 30mila euro). Irene Tinagli, di Scelta Civica, ha sottolineato che "nella manovra per la prima volta c'è un cambio di impostazione, l'aumento del deficit non va ‘a marchette' ma rappresenta una scommessa sull'aumento della crescita". Il forzista Alessandro Cattaneo, infine, ha accusato il Governo di "scaricare i suoi tagli sugli enti locali: gli 80 euro, ad esempio, sono stati pagati con l'aumento della Tasi. Renzi deve essere riformista ma sul serio, ci dia gli strumenti per non trasformare i tagli in tasse".

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