Più politiche attive e welfare nel Ccnl dirigenti del terziario

Più politiche attive e welfare nel Ccnl dirigenti del terziario

Confcommercio e Manageritalia rinforzano la struttura del Contratto rinviando il rinnovo al prossimo anno. Prampolini: “gettate le basi per un futuro di contrattazione e relazioni sindacali”.

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16 giugno 2021

Confcommercio e Manageritalia hanno firmato un accordo che rimodula e rinforza, senza costi aggiuntivi, welfare e politiche attive del lavoro,  rinviando nel contempo al 2022 il rinnovo del contratto dei dirigenti del terziario. L’intesa dimostra la vitalità del CCNL, , che riguarda circa 24mila dirigenti e 8mila aziende, e la capacità di Confcommercio e Manageritalia d’interpretare il lavoro che cambia. Cinque i punti salienti dell’intesa, firmata da Donatella Prampolini, presidente della Commissione Sindacale di Confcommercio, Mario Mantovani, presidente di Manageritalia:

  • nascita di un sistema bilaterale di politiche attive, alimentato da un contributo di 2.500 euro a carico dell’azienda per ogni dirigente licenziato, destinato alla costruzione di percorsi di supporto alla transizione professionale, in sostituzione del “voucher outplacement”;
  • attivazione di una piattaforma di welfare aziendale, integrata con i Fondi contrattuali, per coprire esigenze sempre più personalizzate, che estende le opportunità fiscali e commerciali anche alle piccole imprese con un solo dirigente;
  • rafforzamento della Long Term Care, che consentirà al Fondo sanitario Fasdac d’integrare con servizi e prestazioni di cura la rendita erogata dall’Associazione Antonio Pastore, presente nel contratto dal 2001;
  •  previsione di una polizza collettiva che copra gli infortuni professionali ed extraprofessionali, come già previsto obbligatoriamente dal contratto, ma con maggiori vantaggi pratici ed economici per aziende e dirigenti;
  • modifica normativa che allinea le disposizioni del preavviso agli altri contratti collettivi.

Il welfare contrattuale dei dirigenti del terziario sottolineano le parti firmatarie, “è basato su un impianto in continua evoluzione, vitale e riformabile con vantaggi per manager e imprese, anche nei periodi in cui la situazione del Paese non consente d’incrementare le risorse dedicate”. Uno strumento di tutela e di gestione che “permette di affrontare con maggiore fiducia un periodo che sarà, si spera, di ripresa e di crescita”.

“Stiamo ancora vivendo una situazione complicata – commenta Donatella Prampoliniche vede le imprese alzare faticosamente la testa. C’erano tutte le premesse per evitare qualsiasi confronto. Invece, con senso di responsabilità entrambe le parti hanno convenuto che una proroga della vigenza con le novità in materia di welfare contrattuale, outplacement, preavviso, getti le basi per un futuro di contrattazione e relazioni sindacali”.

“L’accordo valorizza ulteriormente la capacità del contratto di supportare la professionalità dei manager e la competitività delle aziende – osserva da parte sua Mario Mantovani – utilizzando la leva di un welfare previdenziale, sanitario e occupazionale. L’attenzione riservata anche alle piccole aziende dinamiche e in crescita, che vogliono investire in competenze e managerialità, vuole accelerare il ritorno a un percorso di crescita economica e qualitativa dei nostri settori. Un successo confermato dai numeri, che dal 2008 a oggi hanno visto i dirigenti con il Ccnl terziario crescere del 15%, anche negli anni di crisi e nel 2020 (+1,1%), a fronte di un calo del 3% dei dirigenti privati in Italia”.

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