Centri urbani: cercasi parcheggi disperatamente

Centri urbani: cercasi parcheggi disperatamente

Presentata a Roma la prima indagine nazionale sulla Sosta e Parcheggi realizzata dall'Aipark. Evidenziata la mancanza di aree di sosta che danneggia commercianti e cittadini.

Il parcheggio? Nelle città italiane è un vero miraggio 

Nelle città italiane la disponibilità di parcheggi e posti auto è largamente insufficiente. Lo dimostra efficacemente la prima indagine nazionale Sosta e Parcheggi presentata presso la sede nazionale di Confcommercio a Roma.

Nelle 54 città che la ricerca ha scelto come campione sono stati infatti censiti solo 229 parcheggi in struttura, 126 parcheggi di interscambio e 108 parcheggi per residenti. Il che, tradotto in posti auto, significa appena 286.156 aree di sosta, 224.199 delle quali su strada e 62.156 in strutture ed aree di parcheggio. Si tratta di una situazione a dir poco allarmante, che danneggia gravemente cittadini ed attività commerciali. Tanto più se si pensa che in una città come Roma gli spostamenti avvengono prevalentemente proprio utilizzando autoveicoli privati (53%), con il trasporto pubblico che segue a grande distanza (31%).

Se poi si fa un confronto con le principali città europee, c'è davvero di che mettersi le mani nei capelli. Basti pensare a Parigi, dove sono a disposizione degli automobilisti 166.000 posti auto in parcheggi interrati su suolo pubblico, oltre a quelli delimitati dalle "strisce blu". Oppure a Barcellona (210.000 posti auto per 1 milione e mezzo di abitanti) o a Ginevra (11.900 posti auto per appena 178.400 abitanti).  

Billè: "salvaguardiamo il diritto alla mobilità"

"Dobbiamo svoltare". Così il Presidente della Confcommercio Sergio Billè , comincia la sua analisi della prima indagine nazionale sosta e parcheggi presentata dall'Aipark. "La prima cosa importante da sottolineare è che nel nostro Paese va salvaguardato il diritto alla mobilità del cittadino. L'anno scorso - prosegue Billè - alla Conferenza Mondiale sul Traffico a Torino, è emerso che ogni italiano passa sette anni della propria vita in macchina. Dal 94 ad oggi poi, si è passati da 45' minuti all'ora e un quarto quotidiana di permanenza in auto. Cifre queste che dovrebbero portare sindaci e amministratori a recitare un mea culpa". In tutti questi anni invece secondo il Presidente di Confcommercio, non sono stati fatti progetti ad ampio raggio ma si è fatto un "volo cieco". "Ad esempio – precisa Billè - sono state concesse licenze edilizie per case senza aree interne di parcheggio. Come nella mia città, Messina, dove era stato previsto che tutti i piani sotterranei fossero destinati a parcheggi. Non c'è n'è nemmeno uno".

Secondo Billè per dare una svolta decisa dovrebbero essere fatte tre cose: avere un trasporto pubblico funzionante, non concedere licenze edilizie per immobili senza aree interne di parcheggio, fare della costruzione dei parcheggi condizione essenziale per ogni piano di sviluppo urbano. "Se tutto questo non verrà fatto - precisa Billè- finiremo per perdere quell'immagine di bellezza e arte che le nostre città danno ancora al mondo".

"I commercianti ovviamente sono molto interessati alla costruzione di nuove strutture per parcheggi –sottolinea Billè - e in queste potrebbero investire. A patto che, naturalmente, gli investimenti fatti venissero defiscalizzati". Sec ondo Billè, si potrebbero anche usare i soldi provenienti dai parcheggi oggi esistenti per investirli nella costruzione di altri parcheggi.

Il Presidente ha tenuto infine a porre l'accento sull'importanza che questo argomento ha per Confcommercio, che non vuole fare di questa cosa una parentesi ma vuole lanciare una vera e propria "vertenza parcheggi" da rinnovare in succ essivi appuntamenti. "Abbiamo già chiesto un colloquio al ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, - ha detto Billè - e soprattutto vorremmo vedere nel piano delle infrastrutture, che lo stesso Ministro ha annunciato, un rifinanziamento della legge Tognoli ed anche l'adozione di nuovi strumenti inn ovativi".

La Confedilizia ha subito approvato l'iniziativa di Billè. Per il Presidente Corrado Sforza Fogliani, "le idee del presidente Billè sono eccellenti". Anche Conftrasporto approva l'idea di Billè: "realizzare aree di lunga sosta e controllo sulle principali arterie italiane è un'operazione di civiltà che può essere ricompressa nella vertenza parcheggi".

Gli altri interventi

"La nostra indagine fotografa la situazione così com'è adesso, tenendo conto della prevista attuazione della legge Tognoli del 1989". Il Presidente dell'Aipark, Piero Craveri , spiega così il significato della prima indagine nazionale su sosta e parcheggi realizzato dall'Associazione. "Dall'indagine – sottolinea Craveri- è emerso che non tutto quello che si poteva fare è stato fatto. Anzi, in alcuni casi sono state fatte cose negative come tariffare la sosta senza nessun piano organico". Per Craveri il grosso nodo da sciogliere è quello della gestione della sosta. "In Italia, la sosta viene sempre fatta in suolo pubblico causando danni alla circolazione. E' necessario quindi costruire parcheggi sotterranei e sopraelevati per restituire suolo pubblico ai pedoni e al verde e colmare così il gap con le altre città europee". "Certo –conclude Craveri - per fare ciò è necessario superare una legislazione troppo complessa e dare stimoli e incentivi alle amministrazioni locali".

Secondo il Consigliere Delegato di Aipark Laurence Bannerman , "il primo problema è che il sistema di trasporto pubblico non è stato in grado di rispondere in questi anni alla richiesta di mobilità". Bannerman fa notare come in Italia ci siano solo 100 chilometri di metropolitana divisi fra tre città. La sola Parigi invece ne ha conta 300 e Barcellona 86. "Ad un aumento della popolazione nelle nostre città – precisa Bannerman -ha fatto riscontro una diminuzione dell'uso del trasporto pubblico. C'è stata in questi anni una chiara carenza di valutazione del problema da parte degli amministratori nazionali e locali". Alla luce di questi fatti diventa dunque essenziale secondo Bannerman una gestione razionale della sosta per gli autoveicoli. Anche per l'altro Consigliere Delegato di Aipark e responsabile del progetto Andrea Roli , il problema della sosta non è mai stato preso seriamente in considerazione dai nostri amministratori. "Oggi – dice Roli - abbiamo 229 parcheggi sosta ne l nostro Paese quando ne servirebbero dieci volte tanto".

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