CERNOBBIO 2013 Patuelli: "banche e imprese alleate per la competitività"

CERNOBBIO 2013 Patuelli: "banche e imprese alleate per la competitività"

Il presidente dell'Abi è intervenuto nella sessione del Forum di Cernobbio dedicata al credito. "In Italia pressione fiscale insopportabile e carenza cronica di infrastrutture". Crediti P.A.: "urgente che dai buoni propositi si passi ai fatti".

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22 marzo 2013

Il Forum di Cernobbio edizione 2013 ha preso il via con la sessione dedicata al credito, inaugurata da una breve introduzione del presidente Sangalli che ha voluto rilanciare l'esigenza di una "ancora più rafforzata collaborazione tra banche ed imprese che devono lavorare, in Europa e in Italia, per rilanciare il flusso del credito all'economia reale. E' una scelta di responsabilità, tanto più importante in tempi di così grande incertezza". Il primo a prendere la parola è stato Enrico Cucchiani, consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo, per il quale "non è vero che in Italia vada tutto male: gli indicatori macroeconomici italiani sono migliori di quelli dell'Eurozona e molto migliori di quelli degli Usa e del Giappone. Il problema è la mancanza di competitività e di liberta economica del nostro Paese, che si accompagna a un pesante crollo degli investimenti". Quanto alla scottante questione del credit crunch, Cucchiani ha sottolineato che "in Italia la contrazione del credito alle imprese è meno elevata rispetto agli altri Paesi, ma si sente di più perche da noi il 70% viene erogato proprio dalle banche, visto che l'imprenditoria medio-piccola ha difficoltà a ricorrere ad altri canali. Bisogna poi considerare che i nostri margini sono fortemente compressi, con masse e volumi in diminuzione, costo del rischio elevato a causa della forte mortalità delle imprese e redditività bassissima". Il microfono è quindi passato ad Antonio Patuelli, presidente dell'Associazione bancaria italiana, che ha sottolineato che "in Italia esiste una serie di anomalie, alcune non rapidamente rimovibili, da affrontare con forza. A cominciare da una pressione fiscale insopportabile e da una carenza cronica di infrastrutture. Bisogna riflettere su come rimettere in moto la competitività, tutti insieme: in questo banche e imprese sono sullo stesso fronte, facce diverse della stessa medaglia". Patuelli ha quindi detto "no" alla criminalizzazione degli istituti bancari, evidenziando tra l'altro che "in Italia si sono volute le privatizzazioni ma poi si ha nostalgia delle banche pubbliche", mentre sulla questione dei crediti della P.A. verso le imprese ha affermato come sia "urgente che dai buoni propositi si passi a provvedimenti che inneschino un circuito virtuoso di liquidità a chi ne ha bisogno e mettano in moto un meccanismo di buona finanza basato sulla moratoria dei crediti rinnovata due giorni fa dalle banche". Alessandro Azzi, presidente di Federcasse, ha successivamente affermato che "le banche cooperative stanno cercando di assolvere al proprio ruolo in un momento che, anche per loro, è particolarmente difficile, e in questo la conoscenza diretta degli imprenditori le facilita".  Azzi ha poi sollecitato la necessità di una "normalizzazione del Paese: la società è disorientata, delusa e inquieta: servono più semplificazione, più legalità, più giustizia". Dopo aver denunciato la situazione drammatica dell'occupazione giovanile, "problema sempre più grave", il presidente di Finpromoter Giovanni Da Pozzo ha sottolineato da parte sua che "la crisi incide inevitabilmente sui bilanci: da qui l'elevata percezione del rischi da parte degli intermediari che comporta un costo del credito più alto, accentuato anche dal fatto che le imprese italiane sono bancocentriche". Da Pozzo si è quindi dichiarato d'accordo con Sangalli: "occorre ristabilire e rafforzare il rapporto di fiducia tra banche e imprese". Andrea Misticoni, direttore centrale di Euler Hermes Italia, ha infine sottolineato che "nel 2013 continuerà la turbolenza economica, anche se nella seconda metà dell'anno si apriranno i primi spiragli di ripresa, mentre per la ripresa bisognerà aspettare il 2014".

 

 

 

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