Città e infrastrutture

Città e infrastrutture

Sessione del 18 marzo 2007Villa d'Este - Cernobbio (Como)

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20 marzo 2007
ASSEMBLEA NAZIONALE

Perché, nell’ambito dei lavori del nostro Forum, una sessione dedicata al tema “città e infrastrutture�?

Perché il nocciolo duro del ragionamento che stiamo sviluppando - lungo i vari moduli tematici dell’incontro â€" consiste nella segnalazione delle scelte che occorre fare per consolidare quel tanto di ripresa che c’è e per imboccare, con decisione, la strada di una crescita stabile e robusta.

Tra queste scelte, vi sono certamente quelle che riguardano la valorizzazione del tessuto delle nostre città. Città che, in questi anni, sono state comunque uno dei motori fondamentali della crescita, soprattutto laddove si è saputo attivare il circuito virtuoso delle relazioni tra i processi di riqualificazione delle aree urbane e la loro “fertilizzazione� economica da parte del sistema delle imprese del terziario: aziende commerciali e turistiche, servizi alle imprese e alle persone, trasporti e logistica.

Su quest’ultimo versante â€" quello dei trasporti e della logistica â€" è poi noto che qui registriamo, a tutt’oggi, svantaggi competitivi particolarmente rilevanti e che pesano sulla competitività di sistema del Paese con un impatto nell’ordine di 40 miliardi di euro all’anno.

Affrontare e risolvere questo nodo è, dunque, una priorità.

Sia â€" giusto per fare qualche esempio â€" che si tratti di migliorare la logistica urbana, cioè la distribuzione delle merci nelle nostre città, sia che si tratti di valorizzare la rete delle città portuali per cogliere l’obiettivo possibile di fare dell’Italia una piattaforma logistica di riferimento per lo smistamento di imponenti flussi di traffico merci provenienti dalle ruggenti economie asiatiche.

Sia â€" ancora â€" per intercettare una crescente domanda turistica migliorando l’accessibilità del nostro Paese dall’estero o per decongestionare il collo di bottiglia dei valichi alpini.

Come sempre, per fare tutto questo, occorrono regole e risorse.

Regole che rendano più certo e tempestivo il passaggio dalla progettazione alla realizzazione delle infrastrutture, snellendo, in particolare, l’iter procedurale di infrastrutture essenziali per il Paese nel suo complesso e aiutando a risolvere quella che è nota come la “sindrome Nimby�: quella per cui è generale il consenso sulla necessità delle infrastrutture, ma a condizione che non siano realizzate nel nostro cortile (Not In My Backyard).

Servono, dunque, buone regole. Come quelle previste, ad esempio, nel disegno di legge delega per il riordino dei servizi pubblici locali, predisposto dal Ministro Lanzillotta e fondato sulla previsione generale del ricorso a gare pubbliche per le nuove gestioni di questi servizi.

Regole che consentano di fare un salto di qualità e di mettere in campo anche un rapporto più avanzato fra pubblico e privato, che premi qualità ed efficienza di servizi fondamentali per la vivibilità delle città, per il benessere dei cittadini, per l’attività delle imprese.

Altri esempi di buone regole non mancano. Così nel caso della liberalizzazione regolata dell’autotrasporto, come in quello del Patto e del Piano della logistica.

E occorrono â€" accanto alle regole â€" le risorse. Il fabbisogno finanziario per l’adeguamento della dotazione infrastrutturale del Paese è infatti stimato nell’ordine dei 200 miliardi di euro.

Queste risorse vanno reperite riqualificando la spesa pubblica e rafforzando gli investimenti pubblici in conto capitale. Ma anche stimolando l’intervento privato con un uso accorto del project-financing.

Penso in particolare â€" in questa direzione â€" al possibile ruolo della Cassa Depositi e Prestiti e delle Fondazioni bancarie per la costruzione di nuovi strumenti di finanziamento delle infrastrutture.

Ne parleremo, dunque, con gli autorevoli ospiti che hanno accettato il nostro invito al confronto, e di questo li ringrazio.

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