Come cambia il mondo delle professioni

Come cambia il mondo delle professioni

Anna Rita Fioroni, responsabile del coordinamento "Confcommercio professioni", e Maria Paola Migliosi, presidente nazionale di ConfGuide, assistite dalla Delegazione di Confcommercio presso l'Ue, nell'ambito del Forum sul Mercato Unico di Bruxelles hanno partecipato lo scorso 18 maggio al workshop "Riformare la normativa delle professioni: i risultati della valutazione reciproca e la via da seguire", organizzato dalla Commissione Europea.

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8 giugno 2016

Anna Rita Fioroni, responsabile del coordinamento "Confcommercio professioni" e Maria Paola Migliosi, presidente nazionale di ConfGuide, assistite dalla Delegazione di Confcommercio presso l'Ue, nell'ambito del Forum sul Mercato Unico hanno partecipato lo scorso 18 maggio ad un workshop, organizzato dalla Commissione Europea a Bruxelles, intitolato: "Riformare la normativa delle professioni: i risultati della valutazione reciproca e la via da seguire". L'evento in Commissione è stato l'occasione per ascoltare diverse testimonianze sulla evoluzione del mondo delle professioni all'interno dell'UE, anche in forza delle recenti innovazioni normative comunitarie già varate e di quelle in via di discussione e approvazione. Durante l'incontro, che ha visto la partecipazione di alcuni dei massimi rappresentanti istituzionali, europei e nazionali, insieme a rappresentanti di varie organizzazioni di categorie professionali europee e di esperti del mondo accademico e della ricerca, la dott.ssa Fioroni è intervenuta per ribadire che il futuro delle professioni risiede nella valorizzazione e nel rilancio delle professionalità, dando spazio a tutte le professioni, tradizionali e nuove, nonché puntando su competenza e qualificazione come fattori di competitività e di garanzia per i consumatori. Anna Rita Fioroni ha ribadito che quando si parla di libere professioni, in Italia come in Europa, dovrebbe essere chiaro che si fa riferimento a tutte le attività   professionali che richiedano - tra l'altro - una specifica qualificazione di livello elevato e un contenuto o un apporto intellettuale. Peraltro non sono libere professioni solo le professioni regolamentate. Infatti, ci sono molte professioni intellettuali che, pur non essendo regolamentate, sono caratterizzate da percorsi di alta qualificazione. Per tutte le professioni, fattori comuni divengono la trasparenza e la riconoscibilità delle competenze e dei percorsi formativi, come elementi entrambi essenziali anche a garanzia dell'utenza. Un primo tentativo in tal senso è stato fatto, in Italia, per le professioni non regolamentate con la Legge 4/2013, che prevede percorsi trasparenti volti a questo fine, basati sulla volontarietà e senza vincoli esclusivi, per quanto ancora si possano immaginare interventi migliorativi di tale disciplina, in coerenza con gli obiettivi europei di favorire l'armonizzazione a livello comunitario del riconoscimento delle capacità e dei meriti lavorativi e professionali Con riferimento alle professioni regolamentate, che riguardano prestazioni sia di lavoro autonomo che imprenditoriale, si discute dello stato dell'arte e dei risultati dei piani nazionali di riforma dei singoli Stati, con l'obiettivo di valutare una possibile riduzione della regolamentazione dei servizi professionali per facilitare la mobilità dei professionisti all'interno dell'Unione. Tale "deregolamentazione" – rectius, semplificazione e armonizzazione delle diverse "regole" esistenti nei vari stati membri - produce gli effetti sperati se  accompagnata dal tentativo di rendere sempre più riconoscibile e uniforme il percorso che porta all'esercizio della professione, per competenze acquisite, formazione a tutela dell'utenza. Per questo, richiamando l'esempio specifico proprio delle guide turistiche, professione regolamentata  in Italia, Fioroni ha sottolineato come sia importante, a livello europeo, definire per le professioni degli standard di riconoscimento e dei percorsi formativi comuni ed adeguati – a seconda delle diverse professionalità – proprio a garanzia degli interessi e dei diritti degli utenti che, quando si rivolgono ad un "professionista", qualunque ne sia il settore di competenza specifico, devono poter contare di affidarsi a chi ne abbia davvero le competenze e le capacità.

 

 

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