Commercio e Servizi: l'attività dell'Associazione Italiana Commercio Estero

Commercio e Servizi: l'attività dell'Associazione Italiana Commercio Estero

David Doninotti Segretario Generale Aice

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22 maggio 2009

Commercio e servizi: l’attività dell’Associazione Italiana Commercio Estero

Commercio e servizi: l’attività dell’Associazione Italiana Commercio Estero

David Doninotti

Segretario Generale Aice

In quanto associazione di categoria, noi dell’Aice ci poniamo come solutori di problemi che vengono posti dalle aziende associate e, occupandoci di commercio estero, possiamo considerarci un organizzazione complementare a quelle presentate in precedenza. Oggi parliamo di strumenti per l’internazionalizzazione, e quando si parla di internazionalizzazione si intende un processo di espansione dell’azienda attraverso una presenza stabile sui mercati esteri, non parliamo di attività di vendita all’estero o di acquisto. Infatti non esistono finanziamenti all’export, ma a costruire presenze stabili all’estero. L’internazionalizzazione va dunque intesa come fattore di crescita per qualunque tipo di impresa, non solo quelle manifatturiere ma anche aziende dei settori che noi rappresentiamo.

Uno sguardo al contesto mondiale ci dice che la domanda di beni e servizi è stata sempre in crescita negli ultimi anni, nel 2009 non sarà così, si prevede infatti il più forte calo dal Dopoguerra. Ma negli anni precedenti va rilevato che la crescita è stata per più di un terzo generata dai paesi in via di sviluppo (34% nel 2007), e questo va visto nei due sensi, sia come opportunità sia come minaccia che si avvicina. Quando parliamo di interscambio fra Italia e resto del mondo, parliamo di un totale che si aggira sui 743 miliardi di euro, una cifra abbastanza importante. La nostra bilancia commerciale lo scorso anno era in negativo e questo è dovuto al fabbisogno energetico che ci penalizza un poco.

Secondo dati dell’ISTAT del 2004, le aziende esportatrici italiane sono circa 181.000, di cui più di 67.000 sono aziende commerciali e fra queste c’è il settore del dettaglio con ben 15.492 imprese. Dall’altra parte ci sono gli importatori che rappresentano un numero molto più elevato, oltre 260.000 imprese, di cui quasi 130.000 sono commerciali. Sommando importatori e esportatori si arriva alle circa 200.000 aziende, numero precedentemente citato dal Presidente Rotti. Il tema dell’internazionalizzazione è dunque rilevante nel nostro settore più di quanto si potrebbe pensare. E’ anche rilevante notare che le micro imprese che fanno acquisti all’estero ammontano quasi al 70%. Io concordo con la linea del Ministero che spinge sull’aggregazione delle PMI, la dimensione può rappresentare un handicap all’estero, la crescita è dunque necessaria per chi si orienta verso i mercati internazionali. In base ai dati forniti si può sfatare qualche luogo comune: si è sempre pensato che l’azienda esportatrice è manifatturiera e quella importatrice è commerciale. Oggi è sempre meno così. C’è una forte sovrapposizione di queste figure, molte aziende manifatturiere si sono trasformate in distributive, e forse è ora di superare un modo di pensare non più attuale nella realtà economica.

Le imprese che operano con l’estero sono sempre più numerose, però sono di piccole dimensioni e operano in Paesi vicini. Dei numeri citati prima, il 44% esporta in un solo Paese che è un Paese dell’Unione Europea.

Per quanto riguarda i servizi che offre la nostra associazione, è fondamentale la personalizzazione del servizio: associamo circa 600 imprese multisettoriali, c’è chi fa import e chi fa export, e dunque tagliamo i servizi sulla base delle diverse necessità. La rappresentanza presso le istituzioni è la voce principale delle nostre attività, una rappresentanza di tipo più tecnico rispetto a quella tradizionale sindacale. Licenze di esportazione, sicurezza dei prodotti, sono alcuni dei campi di intervento. Forniamo servizi di consulenza su questioni doganali, movimentazione delle merci, fiscalità internazionale, e si va dalla semplice informazione sul dazio applicato per esportare un prodotto fino alla gestione di operazioni di triangolazione e anche più complesse. Forniamo circa 2000 consulenze l’anno. Seguiamo anche questioni legate alla contrattualistica internazionale, ai pagamenti e ai finanziamenti. Un altro servizio che ci viene richiesto moltissimo è quello della ricerca dei partner esteri, ne ha già parlato chi mi ha preceduto. Il nostro approccio è quello di mettere insieme fonti di approvvigionamento all’estero, noi produciamo un elenco di nominativi verificati contattando più soggetti, fra questi l’ufficio ICE di quel Paese, o la Camera di commercio, ma anche l’associazione di categoria di quel Paese o la Camera di commercio locale. Svolgiamo anche una prima attività di marketing cercando di agevolare il primo contatto, fino all’offerta di un pacchetto più complessivo per andare a verificare le opportunità in loco. Abbiamo a questo scopo accordi privilegiati con alcune Camere di commercio italiane all’estero, e cito su tutte l’Argentina e la Cina. L’attività di promozione di concretizza in missioni economiche, organizzazione di eventi e workshop, partecipazione a fiere e accogliamo imprese straniere di delegazioni estere. Domenica ad esempio parte una nostra delegazione in Siria che ha ottenuto un ottimo riscontro da parte delle imprese italiane e in questo caso ci appoggiamo all’ufficio ICE di Damasco che ci sta assistendo in questa operazione.

Riguardo alla formazione, tema più volte citato, offriamo due tipologie di offerta. Possiamo organizzare in ogni parte d’Italia seminari tecnici, incontri di approfondimento su tutte le tematiche che ho citato prima, così come corsi base sull’internazionalizzazione, apprezzati sul territorio per avvicinare le imprese alle problematiche sui mercati esteri. Ovviamente l’informazione è alla base della nostra attività e ci avvaliamo a questo fine del nostro sito, www.aicebiz.com, del notiziario “Il Commercio con l’Estero” oltre ad una mailing list che ci consente di informare chiunque, non solo gli associati. In quanto associazione abbiamo anche una serie di convenzioni che vanno a coprire tutti quegli aspetti che non possiamo seguire direttamente, tipo accordi con società che svolgono servizi relativi alle pratiche import/export, o al recupero crediti all’estero – molto richiesto ultimamente - , l’affidabilità di un partner estero, il factoring che è una forma di cessione del credito alternativa e l’assicurazione del trasporto delle merci. Il tutto per sgravare le imprese da una serie di oneri.

Per chiudere vorrei citare quello che ci viene richiesto maggiormente dalle aziende, e che consiste fondamentalmente in assistenza specialistica su temi legati a operazioni di commercio estero, in primo luogo quello che riguarda il mondo delle dogane e poi ricerca di opportunità di affari. In momenti di crisi del mercato interno o di saturazione sono alla ricerca di nuovi clienti e di nuovi fornitori. Ci poniamo quindi al servizio del sistema per offrire servizi di commercio estero attraverso attivazione di front office o back office, per progetti di promozione all’estero, per momenti di formazione e fornire know how e formazione a funzionari del sistema.

Mi fermo qui e vi ringrazio per l’attenzione.
 

Se sei interessato all'argomento "occupazione" ti suggeriamo di consultare la pagina di approfondimento realizzata da Confcommercio e dedicata ai dati Istat con in più i commenti utili per intrepretarli.

Trovi la pagina a questo link: Focus Istat

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