Competitività e sicurezza, le sfide del pilotaggio portuale
Competitività e sicurezza, le sfide del pilotaggio portuale
"Non voglio nemmeno lontanamente sentir parlare di privatizzazione del sistema portuale di sicurezza". Il ministro ai Trasporti e alle Infrastrutture, Danilo Toninelli, si schiera con Fedepiloti: "state tranquilli – ha detto all'Assemblea generale della Federazione italiana dei piloti dei porti - il governo è dalla vostra parte". "Gli operatori - ha insistito il ministro - devono essere messi nelle condizioni di operare sempre al meglio, in serenità: andate avanti così, avete il governo dalla vostra parte". Toninelli ha posto l'accento sui grandi margini di crescita dell'economia portuale e sulla centralità della sicurezza. "La concorrenza tra gli armatori è legittima - ha sottolineato - ma la competizione non deve limitare la sicurezza". Il presidente di Fedepiloti, Francesco Bandiera, ha nella relazione posto l'attenzione sul "rampante liberalismo economico-finanziario" e sulla necessità che venga mantenuto il limite di età nell'accesso ai concorsi dei piloti. "Il pilotaggio portuale italiano è in seria, profonda difficoltà" ha detto, ricordando che il sistema "ha garantito per decenni economicità con alto livello di operatività e sicurezza". Nel 2017 - ha fatto notare - abbiamo avuto il primo posto al mondo per minore incidentalità nei porti a dispetto degli spazi sempre più stretti e degli scavi sempre più necessari. Uno standard di sicurezza - ha concluso - che deve essere assolutamente garantito anche nel futuro". Per Paolo Uggè, vicepresidente di Conftrasporto de Confcommercio, "sicurezza e competitività viaggiano insieme. Attendiamo ancora la pubblicazione dei costi di sicurezza da parte del Ministero. Non vogliamo rischiare che i nostri scali siano gestiti da soggetti portatori di interessi 'terzi'".