Ammortizzatori, oneri e divieto di licenziamento: per ripartire, le esigenze di ristrutturazione vanno affrontate e l’occupazione va sostenuta con politiche attive

Ammortizzatori, oneri e divieto di licenziamento: per ripartire, le esigenze di ristrutturazione vanno affrontate e l’occupazione va sostenuta con politiche attive

Con l’imminente prossimo decreto, si procederà, per quanto è fin qui emerso, alla proroga per ulteriori diciotto settimane degli ammortizzatori COVID-19. E’ una scelta importante. Tuttavia la previsione di oneri aggiuntivi a carico delle imprese per l’attivazione di questi ammortizzatori - laddove non si registrino le prescritte percentuali di riduzione del fatturato - contrasta con il permanere di un blocco dei licenziamenti, sia pure parzialmente rivisitato. E’ una contraddizione che concorre a sconsigliare proroghe del divieto di licenziamento troppo prolungate e troppo universali. Così Confcommercio in una nota sul Dl agosto.

Le imprese – continua la Confederazione – non “vogliono” licenziare, ma per ripartire devono potere procedere, laddove necessario, a ristrutturazioni organizzative e gestionali. Servono, allora, non blocchi, ma strumenti, come l’assegno di ricollocazione, che accompagnino il reinserimento dei lavoratori. Insomma, servono, ancora una volta, più politiche attive per contrastare situazioni insostenibili e crescenti rischi sociali.

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