Confcommercio su prezzi: tensioni inflazionistiche da non trascurare

Confcommercio su prezzi: tensioni inflazionistiche da non trascurare

La stima provvisoria dell’inflazione di agosto, con la variazione tendenziale sopra il 2%, seppure in parte attesa, non può non generare qualche preoccupazione.

La spinta generata dagli energetici non accenna ad esaurirsi, determinando un forte incremento della spesa delle famiglie per questa tipologia di consumi, in molti casi difficilmente comprimibili, e un aumento dei costi per molte aziende.

Ad oggi, l’ipotesi di un avvicinamento a fine anno alla soglia del 3% appare sempre più probabile. Il dato italiano si innesta, peraltro, in un contesto che ha visto l'inflazione nella UEM, calcolata sulla base dell’indice armonizzato, salire al 3% nello stesso mese.

Seppure l’inflazione di fondo permane, sia in Italia sia nell’eurozona, al di sotto della soglia del 2%, l’eventuale prosecuzione di questa dinamica dei prezzi esporrebbe le autorità monetarie a pressioni per l’adozione di atteggiamenti meno accomodanti, con potenziale pregiudizio dell’intensità della ripresa. Anche per tale ragione, la realizzazione delle riforme e dei correlati investimenti deve procedere con efficienza e al ritmo più spedito possibile.
Lo scrive l’Ufficio Studi di Confcommercio in una nota.

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