Confcommercio su occupati e disoccupati: ancora critica la condizione del lavoro autonomo

Confcommercio su occupati e disoccupati: ancora critica la condizione del lavoro autonomo

I primi risultati della rilevazione sulle forze di lavoro nel mese di luglio segnalano, dopo quasi un anno, il primo stop alla ripresa dei livelli occupazionali (-23mila occupati su giugno). Così l’Ufficio Studi di Confcommercio commenta i dati sugli occupati e i disoccupati a luglio diffusi oggi dall’Istat.

Tuttavia, è necessario sottolineare una sostanziale revisione al rialzo dei dati sugli occupati nel secondo trimestre. Rispetto ai dati diffusi in precedenza che indicavano uno scarto tra giugno 2021 e giugno 2019 di 765mila unità, oggi la differenza è di “sole” 532mila e lo stesso ragionamento va fatto per gli autonomi. A fine luglio il confronto tra giugno 2021 e giugno 2019 segnalava una riduzione di 442mila unità dato sceso, oggi, a 307mila unità.

Pure considerando queste importanti revisioni – prosegue Confcommercio - si osserva che rispetto ai livelli pre-pandemia (febbraio 2020) mancano ancora 265mila occupati e rispetto a luglio 2019 la perdita è di oltre 480mila unità. Resta piuttosto critica la condizione del lavoro autonomo e non costituisce un segnale incoraggiante la perdurante propensione di parte della popolazione a restare nell’area dell’inattività.

La riduzione di 47mila unità tra gli indipendenti, registrata a luglio su giugno, non è un dato episodico. Rispetto a febbraio 2020 il numero di occupati in questa posizione è inferiore di ben 295mila unità, a testimonianza di come sia proprio la mancata ripresa di questa parte del mercato del lavoro a limitare le possibilità di recupero della base occupazionale complessiva.

Possibilità di ripresa che – conclude la nota - continuano ad essere limitate da livelli di attività contenuti per molte delle piccole e medie imprese, soprattutto nel settore dei servizi. Basti pensare che, nonostante il recupero, nel secondo trimestre per le attività dei servizi di alloggio e ristorazione il fatturato, al netto dei fattori stagionali, è ancora inferiore di oltre il 46% rispetto allo stesso periodo del 2019.

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