Confcommercio su fiducia: parziale recupero, ma rimane scenario di profonda incertezza

Confcommercio su fiducia: parziale recupero, ma rimane scenario di profonda incertezza

Cali di fatturato e fiducia concentrati su terziario e turismo

Risale leggermente la fiducia di famiglie e imprese, mantenendosi tuttavia molto distante dai livelli pre-covid. I dati odierni confermano la gravità della caduta e la complessità della ripresa che testimonia assieme la vitalità del tessuto imprenditoriale e la profonda incertezza che frena consumi e investimenti.

Il fatturato dei servizi certifica l’atteso e inevitabile crollo nel secondo trimestre, in ragione del lockdown. Nel primi sei mesi del 2020 rispetto al primo semestre del 2019 la riduzione del fatturato si concentra nella filiera dei servizi turistici e di ristorazione: si passa dal -45,6% delle perdite di bar e ristoranti al -70% delle attività delle agenzie di viaggio.

L’estrema eterogeneità delle performance settoriali è un problema aggiuntivo per il ritorno alla normalità nei prossimi anni e richiede interventi mirati e selettivi di sostegno alla transizione verso la ripresa economica.

È il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio al dato Istat sulla fiducia di oggi.

Gli aspetti rilevanti da sottolineare – aggiunge la nota – sono due. Il primo riguarda l’esiguità del probabile miglioramento. Se a giugno si dovesse confermare anche per l’Italia che dopo i crolli di marzo e aprile il ripristino delle aspettative procede a ritmi lenti allora si dovrà concludere che il PIL e i consumi per il 2020 sono compromessi anche oltre le stime attuali, passando da un -8% reale per entrambi a valor ben più negativi.

La seconda questione – continua la nota - particolarmente grave è la concentrazione delle perdite di fatturato e di fiducia delle imprese su pochi settori. Se per le famiglie si evidenzia una certa tenuta (tra febbraio e maggio la fiducia è scesa “solo” del 14,7%), il sentiment degli imprenditori segnala in molti casi una caduta libera (-48,7% su febbraio) nonostante la probabile risalita rispetto ad aprile.  La caduta della fiducia appare eccezionalmente acuta per le imprese del terziario di mercato, al cui interno si registra l’azzeramento (4,3) della fiducia degli operatori del turismo.

A preoccupare è anche il forte accumulo di scorte registrato in molti settori della produzione e della distribuzione.

In sintesi, anche i dati odierni confermano che se dal punto di vista macroeconomico il peggio è passato, sotto il profilo di tantissime aziende di alcuni settori strategici i momenti più difficili devono ancora venire.

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