Fiducia: quadro resta incerto

Fiducia: quadro resta incerto

Il recupero della fiducia di famiglie e imprese registrato nel mese di gennaio rappresenta la conferma dei segnali positivi, anche se deboli, emersi alla fine dello scorso anno. Il quadro congiunturale resta incerto e contraddittorio, ma se è prematuro individuarne tratti di sicura crescita sarebbe sbagliato non valorizzarne gli spunti favorevoli.

Le famiglie, dopo un trimestre difficile, sembrano intravedere concrete possibilità di un miglioramento della situazione economica, legate anche ad attese meno negative sul versante dell’occupazione. Timori permangono sulle dinamiche future dei prezzi, a testimoniare come quanto accaduto negli anni precedenti abbia lasciato molte scorie e possa ancora condizionare i comportamenti.

Il marginale recupero della fiducia delle imprese è, come ormai da diverso tempo, sintesi di atteggiamenti molto articolati tra gli imprenditori dei diversi settori produttivi. In questo contesto, la crescita della fiducia tra gli operatori del manifatturiero, soprattutto tra chi produce beni di consumo, seppure da leggere con molta prudenza, rappresenta un indizio positivo per l’avvio di una fase meno negativa per l’industria italiana. Tra i servizi va segnalato il permanere di un clima positivo tra gli operatori del turismo e il recupero della fiducia nel trasporto, sintomo in quest’ultimo caso di attese di un miglioramento della situazione economica generale. Al contrario, gli imprenditori della distribuzione commerciale indicano un modesto regresso della fiducia, diffuso, in particolare, nel commercio di prossimità. Pertanto, la fase di rafforzamento dell’economia appare ancora soggetta a rilevanti fragilità.

Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati diffusi oggi dall’Istat sulla fiducia di famiglie e imprese a gennaio.

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