Confcommercio su manovra: bene la riduzione strutturale del cuneo fiscale ed il sistema irpef a tre aliquote. Ma occorre puntare alla riduzione della seconda dal 35% al 33%
Confcommercio su manovra: bene la riduzione strutturale del cuneo fiscale ed il sistema irpef a tre aliquote. Ma occorre puntare alla riduzione della seconda dal 35% al 33%
Investimenti: rafforzare il credito d’imposta per la ZES unica Sud e le misure per turismo, infrastrutture e trasporti
“Bene le misure strutturali in materia di IRPEF e di riduzione del cuneo fiscale. Ma, anche in considerazione dell’impatto del fiscal drag sui redditi di medio livello e del forte rallentamento della congiuntura economica, occorre perseguire - con il supporto degli esiti del concordato preventivo biennale ed a vantaggio del circuito redditi-fiducia-consumi - la riduzione dal 35% al 33% della seconda aliquota IRPEF, nonché l’innalzamento del corrispondente scaglione di reddito da 50.000 a 60.000 euro. Inoltre, sul versante dei redditi d’impresa, è necessario procedere all’attuazione dei principi della delega di riforma del sistema fiscale in materia di IRPEF (per imprenditori individuali e soci d’impresa) ed IRES premiali per favorire il reinvestimento degli utili in azienda”: così ha osservato Luigi Taranto, Segretario generale di Confcommercio-Imprese per l’Italia, in occasione dell’incontro tra il Governo e le organizzazioni imprenditoriali sulla manovra di bilancio per il 2025.
“Sul versante del sostegno agli investimenti – ha proseguito Taranto – evidenziamo, ancora, la necessità di maggiori stanziamenti per il credito d’imposta per la ZES Unica Sud, nonché di una specializzazione della misura a supporto delle PMI, riservando, invece, agli investimenti di grandi dimensioni strumenti incentivanti più coerenti con tali operazioni, come i contratti di sviluppo e i contratti d’area. Parimenti, occorrono tempestiva operatività e rafforzamento degli stanziamenti a sostegno degli investimenti per l’offerta turistica, anche con obiettivi di destagionalizzazione, digitalizzazione e sostenibilità”.
“Da monitorare - ha concluso il Segretario generale di Confcommercio - gli impatti della programmazione finanziaria per lo sviluppo infrastrutturale del Paese. Bene il rifinanziamento delle misure a supporto dell’intermodalità e la scelta di non rialzare l’accisa sul gasolio (che resta però la più alta dell’UE). Preoccupa, però, la riduzione della dotazione finanziaria del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per oltre 800 milioni di euro nel triennio 2025-2027. Inoltre, va riconsiderato il severo ridimensionamento previsto per il fondo automotive: serve, infatti, un adeguato supporto ad una filiera già fortemente gravata dagli effetti della difficile transizione energetica”.