Confcommercio su inflazione: dato che non desta preoccupazioni

Confcommercio su inflazione: dato che non desta preoccupazioni

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Roma, 31.10.2017

 

A ottobre l'inflazione tendenziale torna ai livelli di inizio anno (1%) a causa del rallentamento della dinamica dei prezzi che origina da fattori stagionali (trasporti e servizi turistici) e dalle modifiche introdotte sul versante della contribuzione studentesca all'università, senza le quali il tasso tendenziale si sarebbe portato all'1,2%, in lieve accelerazione rispetto a settembre. È il commento dell'Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat di oggi.

Permane un certo differenziale inflazionistico tra Italia ed eurozona (+1,4%) che, tuttavia, non è indice di specifiche patologie del nostro sistema produttivo, atteso che anche in Europa l'inflazione è complessivamente debole e lontana dai target della Banca Centrale. A questo proposito, un'inflazione di fondo attorno all'1% costituisce un forte ancoraggio alle aspettative di una politica monetaria ancora accomodante.

In Italia,  - conclude la nota - in un contesto di consumi poco dinamici, quasi tutta la variazione dei prezzi nasce dai prodotti petroliferi che alimentano beni e energetici non regolamentati e dagli alimentari non lavorati. Sui restanti settori, gli impulsi inflazionistici sono tenui e poco diffusi.

 

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