Confcommercio su DLGS correttivo al codice dei contratti pubblici

Confcommercio su DLGS correttivo al codice dei contratti pubblici

Audizione presso la Commissione Ambiente e Lavori Pubblici della Camera

“Gli obiettivi principali devono essere quelli di rimuovere gli ostacoli che ancora impediscono alle MPMI di partecipare pienamente al mercato degli appalti pubblici e individuare la contrattazione collettiva di qualità”: così Donatella Prampolini, Vice Presidente di Confcommercio con incarico al lavoro e alla bilateralità, in audizione presso l’VIII Commissione permanente Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei Deputati sul Dlgs correttivo al codice dei contratti pubblici.

Nel merito – prosegue la nota - Prampolini si è soffermata su tre aspetti del corposo provvedimento: revisione dei prezzi, partecipazione delle piccole e medie imprese e individuazione del contratto collettivo di lavoro di riferimento sulla base del requisito della maggiore rappresentatività comparata. “Quanto al primo aspetto – ha dichiarato Prampolini - si reputa necessario eliminare la proposta di ‘riformulazione’ prevista dal provvedimento per consentire che la revisione riguardi l’intera variazione e non solo la parte eccendente il 5%. Infatti, secondo Confcommercio, per le aziende della ristorazione collettiva l’attuale soglia di accesso del 5% rappresenta già una barriera considerevole, in quanto nei settori a bassa marginalità anche una modesta variazione dei costi assume un’incidenza importante; pertanto con la modifica proposta, l’efficacia dell’istituto si ridurrebbe ulteriormente.”

“Relativamente alla partecipazione – ha proseguito la Vice presidente di Confcommercio - si è evidenziata l’opportunità di reinserire la quantificazione del valore del lotto in quanto collegata a circostanze verificabili piuttosto che una quota stabilita in astratto. Questa previsione avrebbe potuto consentire di superare meglio le problematiche che si riscontrano con riferimento alla determinazione del valore e dell’entità delle prestazioni che spesso risultano sproporzionate rispetto alle capacità finanziarie, tecniche e organizzative delle MPMI e che ancora oggi costituiscono una delle principali cause che limitano la partecipazione di tali imprese al mercato degli appalti pubblici.”

Infine, riguardo alla contrattazione collettiva di riferimento, Prampolini ha ricordato come Confcommercio, insieme ad altre primarie associazioni datoriali, come Confindustria, Confcooperative, Legacoop, ABI, ANIA, ha voluto invitare il Governo ad utilizzare 4 criteri oggettivi, al fine di misurare la rappresentatività comparata della contrattazione collettiva di riferimento. E’ stato ricordato, pertanto, che questi criteri condivisi sono: la ‘seniority’ dell’associazione, sia in termini di presenza storica nel panorama delle relazioni industriali che in tema di contrattazione collettiva riconosciuta anche dalle istituzioni; il numero dei rapporti di lavoro regolati, nell’ambito di ciascun settore produttivo o per forma di impresa, da un determinato Ccnl di categoria; l’appartenenza/partecipazione dell’associazione ad organismi di rappresentanza europea e/o internazionali; la presenza congiunta, negli accordi/contratti sottoscritti dalle associazioni datoriali, di forme di previdenza complementare, di assistenza sanitaria integrativa e di fondi di formazione professionale che danno luogo ad uno strutturato sistema di welfare contrattuale che, nell’ambito del terziario e nel turismo, si realizza anche con una ramificata rete di enti bilaterali territoriali, con una rete di protezione del lavoratore che va oltre il mero aspetto retributivo.

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