159 bis/14
Roma, 11.08.2014

Due miliardi e mezzo di euro di valore l'anno solo nel settore moda, accessori e pelletteria su un totale di 7 miliardi di euro. Tanto vale il mercato del made in Italy 'taroccato'. Un danno per le imprese, soprattutto quelle di settore, un furto per lo Stato calcolando un'evasione totale di 4 miliardi di euro. Se tutta la filiera fosse impegnata a produrre la merce contraffatta, ci sarebbero 100 mila posti di lavoro in piu: afferma Renato Borghi, vicepresidente di Confcommercio e presidente di Federazione Moda Italia.  ''Ben venga quindi l'operazione annunciata dal ministro Alfano purché – continua Borghi  - non sia un fenomeno estivo ma un'azione che continui tutto l'anno, anche in inverno. Noi lo diciamo da tempo. E' anche il frutto di un'assenza di legislazione: in modalità così sfacciata e dilagante come in Italia negli altri Paesi Ue non esiste''.

 Confcommercio e Federmoda Italia sono  consapevoli che serve un'operazione di intelligence investigativa per reprimere un fenomeno molto complesso e insidioso, in cui operano non solo aziende totalmente in nero, criminose, ma anche quelle grigie dei terzisti infedeli, per poi arrivare al sequestro delle merci sulle spiagge e per le strade''. Non solo. E' necessario anche un intervento a valle sul consumatore finale che secondo una recente indagine del Censis, per l'80% e' consapevole che la contraffazione è un fenomeno criminoso eppure compra lo stesso, e per il 50% per pure ragioni economiche. Un giro d'affari che peraltro non conosce crisi- dice Borghi: ''nonostante i consumi fermi al palo in Italia, dati non ufficiali ci dicono che i quantitativi di merci contraffatte in ingresso stanno aumentando segno che le vendite non calano, anzi''