Confcommercio su chiusura negozi e festività
Confcommercio su chiusura negozi e festività
Sulla scorta delle disposizioni vigenti fin dal 2006 e, dunque, nel rispetto dei principi costituzionali di tutela della concorrenza e di utilità sociale, il modello italiano di pluralismo distributivo – caratterizzato da una vitale compresenza di piccole, medie e grandi superfici di vendita – ha mostrato sul campo la capacità di costruire una risposta di servizio che fa sintesi, anche in materia di aperture nelle giornate domenicali e festive, delle ragioni e delle esigenze di imprese, lavoratori e consumatori: così Confcommercio in una nota.
E la contrattazione collettiva di qualità – quella, cioè, esercitata da chi realmente rappresenta il mondo delle imprese ed il mondo del lavoro - ha, per parte sua, efficacemente regolato le maggiorazioni retributive per il lavoro festivo, oltre che domenicale, nonché, nel rispetto delle disposizioni di legge, il diritto al riposo settimanale.
Tutto ciò ha mostrato di giovare anche in termini di impulso all’attrattività territoriale di grandi città e di piccoli comuni e di parziale mitigazione dell’asimmetria regolatoria tra commercio fisico e commercio online. Ne rende oggettiva testimonianza la crescente importanza dei fatturati registrati nei punti di vendita nelle giornate domenicali e festive.
Come sempre, siamo pronti al confronto su tutto. Ma, al contempo, riteniamo che, in termini di metodo e di merito, sia indispensabile tenere in adeguato conto quanto è stato realizzato attraverso regole sobrie che hanno accompagnato le trasformazioni del commercio italiano: regole e trasformazioni che, oggi più che mai, andrebbero supportate attraverso robuste politiche attive e con la tutela del principio “stesso mercato, stesse regole”.