Confcommercio su IVA: sottovalutati effetti depressivi, rischio tensioni sociali

Confcommercio su IVA: sottovalutati effetti depressivi, rischio tensioni sociali

 

185/13
Roma, 19.09.13

 

 

CONFCOMMERCIO SU IVA:

SOTTOVALUTATI EFFETTI DEPRESSIVI, RISCHIO TENSIONI SOCIALI

 

Gli effetti recessivi dell'eventuale aumento dell'Iva – contrazione di consumi, produzione e occupazione e aumento dell'inflazione - non esauriscono quelli che possono essere gli effetti indiretti. Infatti, se il Governo non troverà le risorse necessarie per scongiurare questo aumento e la riduzione del cuneo fiscale, e le due misure non sono certo in alternativa, questo determinerà anche due effetti ancora oggi sottovalutati: il primo, depressivo, sul sentiment delle famiglie e delle imprese che si vedranno private di quella fiducia a breve termine che aveva dato segnali di risveglio; il secondo, è che andando a colpire le fasce più deboli della popolazione, si potrà aggravare la crisi economica ingenerando gravi tensioni sociali che fino ad oggi sono state scongiurate. La via maestra per evitare tutto questo è inevitabilmente una sola: riduzione e riqualificazione della spesa pubblica, processo che fino ad ora è stato condotto con troppa timidezza. E' quanto si legge in una nota di Confcommercio a proposito dell'eventuale aumento dell'Iva dal 21 al 22% dal 1° ottobre.

 

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