Sangalli su ipotesi TFR in busta paga: indebolisce le Pmi

Sangalli su ipotesi TFR in busta paga: indebolisce le Pmi

La via obbligata è ridurre le tasse

 

 

189/14
Roma, 1.10.2014

 

 

"Il sistema delle Pmi, soprattutto quelle che vivono di domanda interna, stanno scontando una crisi terribile per effetto di una pressione fiscale da record mondiale, una domanda per consumi ferma al palo da anni, burocrazia che ne aggrava i costi e ne complica la vita, prospettive di crescita ancora troppo fragili e incerte. E non ultimo un sistema bancario che certo rimane ancora molto timido nel sostenerle. In questa situazione drammatica drenare liquidità alle imprese significa metterle in ginocchio o addirittura spingerle alla chiusura dell'attività. Se si vuole, invece, realmente sostenere i consumi e far ripartire l'economia la via da percorrere obbligatoriamente è e rimane quella di una riduzione delle tasse che sia certa, graduale e compatibile con i conti pubblici. L'ipotesi, quindi, di mettere il 50% del Tfr in busta paga, almeno per come sembra formulata sulla base delle indiscrezioni circolate, finirebbe per indebolire ulteriormente il nostro sistema produttivo, accentuando il processo di riduzione occupazionale". Così il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, interviene nel dibattito sul Tfr.

 

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