Confcommercio su inflazione: ancora sotto controllo
Confcommercio su inflazione: ancora sotto controllo
Tensioni su alimentari ed energia
La risalita dell’inflazione rilevata a gennaio, seppure evidenzia un profilo di crescita superiore alle nostre stime (1,5% contro la previsione di 1,2%), non desta, al momento, particolari preoccupazioni. L’inflazione di fondo si conferma, infatti, sui valori degli ultimi mesi al di sotto del valore soglia del 2% indicato dalla BCE. Il dato italiano, seppure in accelerazione, rimane nettamente al di sotto della media dell’eurozona (+2,5% tendenziale anch’esso in lieve aumento) e si conferma tra i più contenuti dell’area. In questo contesto vanno segnalate le tensioni sugli alimentari, alla base dell’accelerazione rilevata sui prezzi del paniere dei beni e servizi acquistati in alta frequenza, una misura dell’inflazione suscettibile di influenzare negativamente la propensione al consumo delle famiglie. Le tensioni sull’energia riguardano, invece, il mercato regolamentato che in aggregato pesa sette decimi di punto sul totale consumi Anche in questo caso, tuttavia, c’è un valore segnaletico da non sottovalutare in termini di impatto generale sulle aspettative dei consumatori. Gli impulsi sui prezzi registrati a gennaio, oggettivamente moderati, se, da una parte, non modificano le previsioni di inflazione per il 2025, largamente al di sotto di qualsiasi valore critico si assuma come benchmark, dall’altra, enfatizzano presso le famiglie i timori di un ritorno a una fase di elevata inflazione, sulla base del ricordo del recente passato le cui scorie non sembrano essere state ancora completamente assorbite.
Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati sull’inflazione a gennaio diffusi oggi dall’Istat.