I consumi delle famiglie negli ultimi 20 anni: sempre più tecnologia, meno abbigliamento e pasti in casa
I consumi delle famiglie negli ultimi 20 anni: sempre più tecnologia, meno abbigliamento e pasti in casa
Dal 2007 ad oggi, boom della telefonia (+77%), crolla l'acquisto di auto (-45%). L'aumento dei prezzi delle spese obbligate frena i consumi liberi
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Roma, 12.10.2013
Dal 2007 ad oggi, boom della telefonia (+77%), crolla l'acquisto di auto (-45%).
L'aumento dei prezzi delle spese obbligate frena i consumi liberi
I CONSUMI DELLE FAMIGLIE NEGLI ULTIMI 20 ANNI:
SEMPRE PIU' TECNOLOGIA, MENO ABBIGLIAMENTO E PASTI IN CASA
Abbigliamento, mezzi di trasporto, alimentazione domestica, benessere personale sono le voci di consumo che, dal 1992 ad oggi, hanno visto ridursi maggiormente la loro quota nel paniere di spesa delle famiglie italiane con un calo di quasi il 2%; nello stesso arco di tempo, la quota di spesa per le telecomunicazioni è più che quadruplicata, passando dallo 0,8% al 3,3%, costituendo il principale cambiamento nelle abitudini di consumo; in crescita anche le spese per tempo libero (dal 6,9% all'8,8%), quelle per i pasti fuori casa (dal 6,3% al 7,4%) e i viaggi e vacanze (dal 2,6% al 3,1%); restringendo l'analisi al periodo 2007-2012, è ancora la componente legata alla tecnologia a registrare le migliori performance: infatti, gli acquisti di beni per la telefonia sono aumentati del 77%, quelli per computer, televisori, hi-fi e accessori di quasi il 21%; di contro, quella dei mezzi di trasporto è la voce di consumo che ha fatto segnare il risultato peggiore con un calo di oltre il 45%; da notare come l'andamento crescente dei prezzi relativi alle spese obbligate, come quelle per l'abitazione, abbia di fatto ridotto le risorse a disposizione delle famiglie che hanno dovuto ridimensionare il consumo di altri beni, come i mezzi di trasporto, l'abbigliamento e le calzature la cui quota di spesa in un solo anno si è ridotta di mezzo punto percentuale.
Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono da un'analisi dell'Ufficio Studi di Confcommercio sui consumi delle famiglie italiane tra il 1992 e il 2012.
Analizzando la composizione dei consumi nel lungo periodo e le tendenze più recenti, i dati seguenti mostrano che, almeno su base aggregata per 25 milioni di famiglie italiane, ad emergere è l'inerzia piuttosto che il mutamento.
Se si dà il giusto valore all'inerzia dei consumi, imposta da tradizioni, gusti e preferenze ai quali il cittadino-consumatore tiene almeno quanto alla sua voglia di cambiamento - sarà più facile apprezzare la portata effettiva dello stesso notevole cambiamento intervenuto nella struttura dei consumi e nei comportamenti di spesa.
La tabella 1 chiarisce che per importanti aree, come vestiario, calzature e alimentazione domestica, la riduzione della quota è inesorabile. L'alimentazione in casa cresce solo nel 2012 a causa dell'eccezionale crollo di redditi e consumi totali: al contrario di quanto accade nei periodi di crescita, nei periodi fortemente recessivi la quota dei beni basici sul budget complessivo sale. E' l'ennesima testimonianza della gravità della crisi.
Tab. 1 - Composizione dei consumi sul territorio per grandi funzioni di spesa
quote % a valore | 1992 | 2007 | 2011 | 2012 |
Tempo libero | 8,2 | 7,8 | 8,0 | 7,8 |
Viaggi e vacanze | 2,1 | 2,9 | 2,9 | 2,8 |
Mobilità | 14,0 | 16,0 | 14,5 | 14,4 |
- Acquisto mezzi di trasporto | 4,2 | 3,8 | 2,7 | 2,2 |
Comunicazioni | 1,5 | 2,5 | 2,3 | 2,2 |
Cura del sé e salute | 22,6 | 20,4 | 20,5 | 19,7 |
- Abbigliamento e calzature | 9,6 | 7,7 | 7,5 | 7,0 |
Abitazione | 25,9 | 27,8 | 29,3 | 30,2 |
Alimentazione domestica | 19,5 | 15,5 | 15,1 | 15,3 |
Bar e ristoranti | 6,2 | 7,2 | 7,5 | 7,6 |
Totale | 100,0 | 100,0 | 100,0 | 100,0 |
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat.
Tab. 2 - Composizione dei consumi sul territorio per grandi funzioni di spesa
quote % a volume | 1992 | 2007 | 2011 | 2012 |
Tempo libero | 6,9 | 8,2 | 8,8 | 8,8 |
Viaggi e vacanze | 2,6 | 2,9 | 3,1 | 3,1 |
Mobilità | 14,7 | 15,9 | 13,9 | 13,3 |
- Acquisto mezzi di trasporto | 4,1 | 3,9 | 2,7 | 2,3 |
Comunicazioni | 0,8 | 3,0 | 3,3 | 3,3 |
Cura del sé e salute | 22,2 | 20,2 | 21,2 | 20,8 |
- Abbigliamento e calzature | 9,1 | 7,9 | 7,8 | 7,3 |
Abitazione | 29,8 | 27,1 | 27,8 | 28,4 |
Alimentazione domestica | 17,5 | 15,6 | 14,8 | 15,0 |
Bar e ristoranti | 6,3 | 7,1 | 7,2 | 7,4 |
Totale | 100,0 | 100,0 | 100,0 | 100,0 |
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat.
Di segnali di una profonda patologia che investe l'Italia, le statistiche sui consumi abbondano. Per esempio, il confronto tra la quota crescente dell'abitazione in tabella 1 e l'analoga quota, calcolata al netto della variazione dei prezzi in tabella 2, questa volta decrescente, evidenzia che i consumi obbligati spuntano prezzi crescenti a ritmi ben superiori al resto dei consumi, drenando risorse a fronte di volumi di consumo sostanzialmente stabili.
In particolare nell'ultimo anno, in cui il calo dei consumi ha assunto dimensioni significative, le famiglie, strette dalla necessità di sostenere spese come quelle per la casa difficilmente comprimibili e nel tentativo di mantenere gli acquisti di alcuni beni e servizi ritenuti sempre più importanti nella definizione del benessere individuale, hanno operato un forte ridimensionamento nell'acquisto di beni quali i mezzi di trasporto e l'abbigliamento e le calzature. In un solo anno l'incidenza sulla spesa per questi beni si è ridotta di mezzo punto percentuale. I prodotti di questi settori hanno tra l'altro una forte rilevanza all'interno della filiera del made in Italy con gli inevitabili riflessi negativi in termini di produzione e occupazione.
E' del tutto evidente che la principale modificazione della struttura delle quote di spesa, soprattutto in termini reali, riguarda le telecomunicazioni, la cui quota è più che quadruplicata rispetto a venti anni fa (tab. 2).
Anche dalle dinamiche delle singole voci di spesa, emerge che nel tempo è la componente legata alla tecnologia a mostrare gli aumenti più sensibili, favorita sia da dinamiche di prezzo favorevoli, sia dalla continua introduzione sul mercato di nuovi modelli il cui utilizzo è divenuto nel tempo sempre più polivalente (tab. 3).
Tab. 3 - Dinamica delle singole voci di spesa
variazioni % cumulate in termini reali, 2012 rispetto al 2007
Le 5 voci di consumo che sono cresciute di più … | ||
1 | Telefoni e accessori | 77,4 |
2 | Elettrodomestici bruni e IT | 20,8 |
3 | Servizi ospedalieri | 20,5 |
4 | Servizi finanziari | 18,2 |
5 | Altri servizi | 16,7 |
… e le 5 voci di consumo che sono calate di più | ||
52 | Altri durevoli per la ricreazione | -23,7 |
53 | Gioielleria ed effetti personali | -27,0 |
54 | Servizi postali | -28,8 |
55 | Giornali e cancelleria | -30,1 |
56 | Acquisto mezzi di trasporto | -45,4 |
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat.
In particolare, la spesa a volume per i beni per la telefonia è aumentata, tra il 2007 ed il 2012, del 77% e quella per gli elettrodomestici bruni e IT del 20,8% (computer, televisori, hi-fi e accessori).
Per contro, i mezzi di trasporto evidenziano i cali più sensibili. Per questi ultimi i volumi acquistati dalle famiglie si sono ridotti in pochi anni di oltre il 45%. L'eccessiva fiscalità sul settore e la cultura dei divieti hanno contribuito a questa pesantissima flessione.
All / classificazione dei consumi
Tempo libero | |
Articoli audiovisivi, fotografici, computer ed accessori, incluse le riparazioni (Elettrodomestici bruni e IT) | |
Altri beni durevoli per la ricreazione e la cultura (Altri durevoli per la ricreazione) | |
Altri articoli ricreativi ed equipaggiamento (Altri articoli ricreativi) | |
Fiori, piante ed animali domestici | |
Servizi ricreativi e culturali | |
Libri | |
Giornali, riviste ed articoli di cancelleria | |
Istruzione | |
| |
Vacanze tutto compreso | |
Servizi alberghieri e alloggiativi | |
Mobilità | |
Acquisto mezzi di trasporto | |
Spese d'esercizio dei mezzi di trasporto esclusi i carburanti (Spese di esercizio dei m. t.) | |
Combustibili e lubrificanti (Carburanti) | |
Servizi di trasporto | |
Servizi postali | |
Assicurazioni | |
Comunicazioni | |
Telefoni ed equipaggiamento telefonico | |
Servizi telefonici, telegrafi e telefax | |
Cura del sé e salute [1] | |
Abbigliamento | |
Calzature | |
Prodotti medicinali, articoli sanitari e materiale terapeutico (Prodotti medicinali e altro) | |
Servizi ambulatoriali | |
Servizi ospedalieri | |
Apparecchi, articoli e prodotti per la cura della persona (Articoli per la cura della persona) | |
Effetti personali | |
Barbieri, parrucchieri e saloni e altri servizi per la persona (Parrucchieri e altri servizi) | |
Servizi sociali | |
Servizi finanziari | |
Tabacchi | |
Altri servizi | |
Abitazione | |
Fitti effettivi | |
Fitti imputati | |
Manutenzione e riparazione dell'abitazione | |
Acqua e altri servizi dell'abitazione | |
Elettricità, gas e altri combustibili | |
Mobili, articoli d'arredam., decoraz., tappeti ed altre coperture del pavim. incluse le riparaz. (Mobili e articoli d'arredam.) | |
Tessuti per la casa | |
Apparecchi per la cottura, frigor., lavatr. ed altri principali elettrodom., inclusi access. e riparaz. (Elettrodom. bianchi) | |
Piccoli elettrodomestici, inclusi accessori e riparazioni (Piccoli elettrodomestici) | |
Cristalleria, vasellame ed utensili per la casa (Cristalleria ed utensili per la casa) | |
Utensili e attrezzature per la casa ed il giardino (Attrezzature per la casa ed il giardino) | |
Beni non durevoli per la casa | |
Servizi domestici e per l'igiene della casa | |
Pasti in casa e fuori casa | |
Pane e cereali | |
Carne | |
Pesce | |
Latte, formaggi e uova | |
Oli e grassi | |
Frutta | |
Vegetali incluse le patate | |
Zucchero, marmellata, miele, sciroppi, cioccolato e pasticceria (Zucchero e altro) | |
Generi alimentari n.a.c. | |
Caffè, tè e cacao | |
Acque minerali, bevande gassate e succhi (Bevande non alcoliche) | |
Bevande alcoliche | |
Pubblici esercizi | |
Spesa totale delle famiglie | |
(-) Consumi all'estero dei residenti | |
(+) Consumi degli stranieri in Italia | |
Spesa sul territorio economico |
[1] Le spese per la cura del sé e salute sono relative ad acquisti di beni e servizi legati a scelte individuali e non a quelli della famiglia, motivo che ha portato ad includere in questo aggregato i tabacchi.