Confcommercio su Iva: no all'aumento

Confcommercio su Iva: no all'aumento

Un errore clamoroso per le prospettive di crescita dell'intero Paese

 

27/18
Roma, 12 marzo 2018

 

 

"Prima di qualsiasi nuovo sostegno al reddito e ancor prima di oscuri, forse improbabili, tagli di imposta, è necessario evitare gli aumenti dell'Iva che fanno già parte della legislazione vigente. Non c'è alcun tesoretto di 12,5 miliardi di euro da poter utilizzare a partire dal 2019: sono risorse dei cittadini italiani e del loro reddito disponibile devono continuare a far parte": così il Direttore dell'Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, interviene nel dibattito sull'Iva.

"Anche lo scambio Iva-Irpef, in assenza di una revisione complessiva e profonda del sistema fiscale, sarebbe - continua Bella - largamente inefficace. Infatti, la modificazione dei prezzi relativi dei beni e dei servizi crea perdite e distorsioni per i consumatori. E, poi, quando si prospettano modifiche della struttura fiscale è sempre opportuno controllare gli effetti sulla crescita economica di un peggioramento della distribuzione del reddito e dei consumi. Infine, bisogna ricordare che i turisti stranieri pagano in larga misura l'Iva in Italia per cui il settore, uno dei pochi costantemente in attivo nella bilancia dei pagamenti, non beneficerebbe della supposta svalutazione".

"Insomma - conclude il Direttore dell'Ufficio Studi di Confcommercio - l'ipotesi di un aumento dell'Iva danneggerebbe nel suo complesso tanto le famiglie quanto le imprese. Costituisce, al massimo, una pericolosa distrazione, mentre dovremmo restare tutti ben concentrati nel fare avanzare il cantiere delle riforme, dentro l'irrinunciabile obiettivo di una ragionevole e costante riduzione del rapporto tra debito pubblico e PIL". 

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