Confcommercio su credito: si riduce ancora a famiglie e imprese
Confcommercio su credito: si riduce ancora a famiglie e imprese
Diminuiti i prestiti del 7,1% tra il 2011 e il 2014. Segnali positivi sulle nuove erogazioni 38/15
Roma, 21 febbraio 2015
Nonostante la crescita di nuovi prestiti nell'ultima parte del 2014 (+12,1% tendenziale i nuovi crediti alle imprese nell'ultimo trimestre dello scorso anno), il credito bancario complessivamente si riduce nel 2014 rispetto all'anno precedente. In altre parole, i flussi di restituzione dei prestiti da famiglie e imprese al settore bancario superano, ancora una volta, i nuovi flussi di erogazioni dal settore bancario alle famiglie e alle imprese.
A dicembre scorso lo stock di prestiti (a famiglie e imprese) valeva 1.405 miliardi di euro (tab. 1), oltre 11 miliardi in meno rispetto all'ultimo mese del 2013 e inferiore al massimo di dicembre 2011 di oltre 107 miliardi con una riduzione facciale del 7,1%. In termini di quantità di beni di investimento e di consumo che lo stock di prestiti è in grado di acquistare, cioè escludendo l'effetto dell'inflazione, le consistenze tra il 2011 e il 2014 sono diminuite del 10,3%.
La riduzione nominale dei prestiti alle imprese nello stesso periodo è stata del 9,5%, quella alle famiglie è stata limitata al 3,5%. Le quote dei due settori sui prestiti complessivi continuano a modificarsi rapidamente: le imprese assorbivano oltre il 67% del credito bancario nel 1998, quota scesa al 59,1% nel 2011 e oggi sotto il 58%.
La riduzione della componente degli investimenti produttivi che il sistema Italia ha patito in questi anni è testimoniata anche da queste evidenze numeriche, le quali assumono un profilo preoccupante quando si riconosca che senza adeguata accumulazione di capitale produttivo il prodotto potenziale e quindi quello effettivo tendono a ridursi. Per adesso, il sistema produttivo continua a rimborsare il settore bancario: l'auspicata inversione di tendenza, forse nella seconda parte dell'anno in corso, potrà costituire un significativo sintomo di ripresa economica.
Tab. 1 - PRESTITI A IMPRESE E FAMIGLIE (stock 2011-2014)
miliardi di euro | dic-11 | dic-12 | dic-13 | dic-14 | var. % 2011-2014 |
TOTALE IMPRESE E FAMIGLIE | 1.512,1 | 1.474,7 | 1.416,1 | 1.405,0 | -7,1 |
IMPRESE | 893,6 | 864,7 | 813,9 | 808,4 | -9,5 |
FAMIGLIE | 618,5 | 610,0 | 602,2 | 596,6 | -3,5 |
di cui mutui | 367,6 | 365,8 | 361,4 | 359,1 | -2,3 |
Elaborazioni ufficio Studi Confcommercio su dati Banca d'Italia.
Tab. 2 - PRESTITI A IMPRESE E FAMIGLIE (stock, dati mensili)
miliardi di euro | nov-13 | dic-13 | gen-14 | nov-14 | dic-14 | gen-15 |
TOTALE IMPRESE E FAMIGLIE | 1.419,0 | 1.416,1 | 1.439,6 | 1.413,9 | 1.405,0 | 1.405,0 |
IMPRESE | 817 | 813,9 | 837,9 | 817,6 | 808,4 |
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FAMIGLIE | 602 | 602,2 | 601,8 | 596,3 | 596,6 |
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di cui mutui | 361,9 | 361,4 | 360,6 | 359,9 | 359,1 |
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Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Banca d'Italia e ABI.
Anche i prestiti alle famiglie si riducono e a questo trend non fa eccezione lo stock in essere di mutui (da 361,4 miliardi del 2013 a 359,1 miliardi del 2014), anche se il tasso di riduzione appare modesto e potrebbe preludere a un cambiamento di direzione. In questo caso, come per i prestiti alle imprese, i nuovi mutui erogati sono inferiori alle rate pagate dalle famiglie per restituire i debiti già in essere.
I dati mensili (tab. 2) confermano queste tendenze anche nel breve periodo e le stime dell'ABI per gennaio 2015 non indicano ancora sensibili miglioramenti della dinamica dello stock complessivo dei prestiti a famiglie e imprese.