Confcommercio su inflazione: superiore alle attese ma non preoccupante
Confcommercio su inflazione: superiore alle attese ma non preoccupante
Il rialzo registrato sul versante dei prezzi nel mese di marzo, superiore alle nostre attese, rientra tra i movimenti fisiologici e non desta particolari preoccupazioni sulle prospettive a breve dell’inflazione.
Buona parte degli aumenti dell’ultimo mese sono, infatti, dovuti alle componenti volatili: l’inflazione di fondo si conferma all’1,7%, segnalando come all’interno del sistema non siano presenti particolari tensioni e come al momento le fibrillazioni sugli energetici non si siano trasferite ad altre filiere.
Se le dinamiche inflazionistiche si mantengono sotto controllo, non vanno trascurati i possibili effetti “psicologici” negativi derivanti da un ritorno dell’inflazione al 2% sul sentiment delle famiglie e sui loro comportamenti in materia di consumo. L’incremento del tasso di variazione dei prezzi assieme alla forte riduzione della fiducia, sempre nel mese di marzo, costituiscono segnali di indebolimento della prospettiva di ripresa dei consumi a breve termine, potenzialmente compromettendo, almeno in linea teorica, le dinamiche di crescita complessiva per l’anno in corso.
Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat di oggi.