Confcommercio su fiducia: nessuna svolta
Confcommercio su fiducia: nessuna svolta
Servono indennizzi adeguati per la ripresa
Al di là dei riscontri numerici, appunto caratterizzati da deboli variazioni rispetto a febbraio, il mese di marzo chiarisce che le difficoltà oggettive sono crescenti, con un primo trimestre negativo in termini di PIL e consumi, e il sentiment degli operatori stenta a trovare un’intonazione decisamente positiva. Il che depotenzia le possibilità di ripresa. E’ il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati sulla fiducia di imprese e famiglie a marzo diffusi oggi dall’Istat.
Tanto è vero che le imprese dei settori più colpiti - commercio al dettaglio, trasporti e logistica, turismo - riducono sensibilmente le attese sul giro d’affari del prossimo futuro. Industria e costruzioni, invece, paiono godere di migliore salute.
E’ l’ennesima conferma - conclude la nota - del divergere di performance e aspettative tra macro-settori di attività in ragione di un asimmetrico operare della crisi pandemica. Per questo conviene ribadire la necessità di indennizzi adeguati, al fine di traghettare larga parte del tessuto produttivo dalla crisi alla ripresa.