Confcommercio su istituzione marchio "100% made in Italy": provvedimento in contrasto con norme Ue

Confcommercio su istituzione marchio "100% made in Italy": provvedimento in contrasto con norme Ue

Da obbligo tracciabilità prodotti nazionali maggiori oneri per imprese. Su contraffazione prodotti, sì a maggiori controlli e pene più severe

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Roma, 16 aprile 2019

Confcommercio da anni denuncia l'impatto che la contraffazione e l'abusivismo commerciale hanno sulle imprese in termini di perdita di fatturato e di costi. Per questo, è favorevole ad un inasprimento dell'impianto sanzionatorio, attraverso la previsione di pene più elevate e di specifiche aggravanti, anche per l'utilizzo del web. Quanto all'istituzione del marchio "100% Made in Italy", Confcommercio segnala un evidente contrasto con l'ordinamento giuridico europeo rispetto al quale eventuali normative nazionali in materia di indicazioni obbligatorie sull'origine dei prodotti risultano incompatibili, con la conseguenza che la questione "made in" dovrà essere regolamentata a livello europeo. Questa, in sintesi, la posizione di Confcommercio espressa oggi in audizione alla Commissione Giustizia della Camera sulle disposizioni in materia di contrasto alla contraffazione e sull'adozione di un testo unico sulla tutela dei prodotti nazionali e l'istituzione del marchio "100% Made in Italy".

Confcommercio – prosegue la nota –ritiene necessaria l'elaborazione di un testo chiaro, che non lasci aree di incertezza e ne assicuri una facile attuazione, ed auspica che l'inasprimento dell'impianto sanzionatorio non sia l'unico strumento di repressione delle condotte illecite di contraffazione. Per Confcommercio, infatti, è fondamentale intensificare i controlli sul territorio e rafforzare l'attività repressiva da parte delle autorità competenti al fine di garantire che le condotte illecite vengano effettivamente individuate e sanzionate, evitando che le misure normative restino lettera morta.

Anche in relazione al contrabbando di tabacchi, pur condividendo l'inasprimento delle sanzioni, si segnala l'esigenza di un impianto complessivo proporzionato, individuando diversi livelli di responsabilità da graduare su base quantitativa ed accompagnando le sanzioni penali con misure accessorie sul modello di quelle già previste per la tutela della sicurezza e del decoro urbano.

Quanto al sistema di tracciabilità e tutela dei prodotti nazionali, Confcommercio evidenzia, infine, alcune criticità, non solo in relazione alle problematiche di compatibilità con il quadro normativo europeo, ma anche rispetto agli oneri amministrativi ed economici e alla previsione di sanzioni sproporzionate a carico delle imprese che deriverebbero dall'obbligatorietà di tale sistema. Confcommercio auspica, pertanto, che un simile sistema sia previsto su base meramente volontaria.

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