Confcommercio su DL Dignità: bene stralcio staff leasing, ma cambiare norme su contratti a termine

Confcommercio su DL Dignità: bene stralcio staff leasing, ma cambiare norme su contratti a termine

Per misure fiscali, più determinazione per ridurre peso burocrazia su imprese

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2 luglio 2018

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Roma, 2 luglio 2018

 

 

Bene l'annunciato stralcio delle norme sullo staff leasing, che non avrebbe favorito assunzioni a tempo indeterminato e avrebbe penalizzato le imprese diminuendo le occasioni di lavoro stabile, ma alcune norme sul contratto a termine e altre in materia fiscale necessitano di correttivi: questo il commento di Confcommercio-Imprese per l'Italia alla bozza del Dl Dignità il cui esame è previsto oggi dal Consiglio dei Ministri.

In materia di lavoro, infatti, la reintroduzione delle causali, l'aumento incrementale del contributo per le imprese e l'applicazione ai contratti in essere rappresentano una fortissima penalizzazione per le aziende del terziario e del turismo che da sempre utilizzano questo contratto per far fronte alle variabili esigenze di mercato. Questo, di fatto, prospetta un pericoloso ritorno ad un periodo di incertezza, ad un incremento del contenzioso e ad una potenziale ricaduta negativa sull'occupazione.

In materia fiscale, Confcommercio accoglie con favore il rinvio al 1° gennaio 2019 dell'obbligo della fatturazione elettronica per i distributori di carburante. Ma il pacchetto di misure contenute nel decreto - abolizione dello split payment per i soli professionisti, invio dello spesometro 2018 non più semestrale ma annuale – secondo quanto riportato da alcuni quotidiani, pur andando nella direzione di semplificare gli adempimenti a carico delle imprese e dei lavoratori autonomi, è ben poca cosa rispetto al massiccio e necessario processo di semplificazione perchè ancora oggi, tra adempimenti amministrativi inutili e complessi, l'eccesso di burocrazia costa alle micro e piccole imprese italiane 33 miliardi di euro all'anno.

Confcommercio – conclude la nota – auspica quindi che il Governo attui le opportune modifiche a questo provvedimento che penalizza le imprese del terziario di mercato che hanno già pagato caro il prezzo di una crisi senza precedenti e che chiedono misure per favorire gli investimenti e creare di posti di lavoro.

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