Confcommercio su inflazione: se accelera, potenziali effetti depressivi sul potere d’acquisto

Confcommercio su inflazione: se accelera, potenziali effetti depressivi sul potere d’acquisto

Servizi ricreativi e turistici scontano ancora un vuoto di domanda

Dopo cinque mesi l’inflazione torna a mostrare una variazione nulla in termini congiunturali, limitando i rischi di una repentina e sensibile accelerazione delle dinamiche.

L’ulteriore crescita su base annua riflette essenzialmente gli effetti dell’accelerazione registrata negli ultimi mesi dagli energetici, solo in parte controbilanciata dall’evoluzione dei prezzi dei servizi per il tempo libero (ricreativi e turistici), che scontano ancora un vuoto di domanda.

Il ruolo degli energetici nel determinare le dinamiche inflazionistiche è ben rappresentato dal divario sempre più ampio tra inflazione complessiva e quella rilevata per la componente di fondo, che rimane stabile allo 0,3% nel confronto annuo e segnala una dinamica negativa in termini congiunturali.

Ed è proprio l’assenza di tensioni inflazionistiche di base all’interno del sistema a rappresentare uno degli elementi più positivi, soprattutto per il mantenimento di politiche monetarie espansive. Tuttavia, non vanno trascurati i potenziali effetti, depressivi sul potere d’acquisto, derivanti dall’importazione di forti impulsi inflazionistici. È il commento dell’Ufficio studi di Confcommercio ai dati Istat di oggi.

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