Confcommercio su dati Istat: segnali di vivacità per il PIL

Confcommercio su dati Istat: segnali di vivacità per il PIL

In riduzione l’inflazione

La revisione al rialzo del dato del Pil nel primo trimestre, +0,6% congiunturale, oltre a consolidare le attese di una crescita per il 2023 superiore all’1%, e forse prossima al punto e mezzo, continua a porre il nostro Paese tra le economie più dinamiche della fase post pandemica. La moderata ripresa dei consumi delle famiglie, legata in parte al recupero della domanda di autoveicoli, e il permanere degli investimenti in territorio positivo, sostengono il recupero della nostra economia che, al di là della piccola battuta d’arresto dei mesi finali dello scorso anno, prosegue dall’inizio del 2021. Le possibilità di mantenere un profilo di crescita vivace anche nei prossimi mesi saranno determinate dalle dinamiche inflazionistiche, dagli impatti dei tassi d’interesse e dal tenore del commercio mondiale.

Nel mese di maggio, secondo le prime stime, l’inflazione italiana è tornata a rallentare attestandosi al 7,6% su base annua. Al di là dei segnali positivi provenienti dalla minor dinamicità dell’inflazione di fondo, a conferma di come le tensioni accumulate all’interno del sistema si vadano lentamente attenuando, permangono pericolose incertezze sull’orizzonte temporale entro il quale la variazione dei prezzi al consumo risulterà coerente con gli obiettivi delle autorità di politica monetaria. Allo stato attuale, questo risultato dovrebbe essere raggiunto non prima del prossimo autunno.

Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati diffusi oggi dall’Istat.

Banner grande colonna destra interna

ScriptAnalytics

Cerca