Solo elettrico? Un favore alla Cina, una tafazzata per l'Europa

Solo elettrico? Un favore alla Cina, una tafazzata per l'Europa

In questi giorni il Parlamento Europeo sta discutendo norme che riguardano da vicino la vita dei cittadini d’Europa e in particolare di chi opera nel mondo dei trasporti.

Conftrasporto ribadisce i rischi di una transizione ‘monotematica, che considera una sola alternativa ai motori a combustione: quella elettrica. 

“Abbiamo più volte evidenziato come sia dubbia la scelta del ‘tutto elettrico’ - ricorda il presidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè – I dubbi riguardano innanzitutto la produzione della fonte di energia e la rete di rifornimento, oggi totalmente inadeguata. Se poi si aggiungono il grado di inquinamento dell’intero ciclo di produzione di energia elettrica, e il fatto che ad 80 kilometri di velocità i valori di inquinamento sarebbero identici al diesel, il dubbio diventa preoccupazione”.

“La strada tracciata dall’Europa ha i caratteri di una scelta imposta da ideologie che non hanno, in alcun modo, tenuto conto del principio della neutralità delle fonti energetiche. Perché penalizzarne altre? - chiede Uggè – ‘Quella’ strada è legittima e compatibile con i principi giuridici?”.

Ma vi è un altro aspetto che preoccupa. Il litio, elemento necessario per alimentare le batterie, è prodotto in gran parte in Cina o in Ucraina, il che comporterebbe un’evidente dipendenza da Paesi non particolarmente stabili - avverte il presidente di Conftrasporto – Non solo: le emissioni annuali di CO2 (37 Giga tonnellate), sono prodotte per quasi un terzo sono dalla Cina, seguita dall’India e dagli U.S.A, mentre quelle dell’eurozona arrivano all’8%. Se vogliamo castrarci come economia europea facendo un favore alla Cina basta saperlo. Mi chiedo perché l’Italia e il suo Governo accettino questa linea”.

“Spiace leggere dichiarazioni di leader di forze politiche importanti, come quelle rilasciate dall’onorevole Enrico Letta, mentre non possiamo che compiacerci per le posizioni assunte da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, in particolare dal vice presidente del PPE Antonio Tajani - puntualizza Uggè - Il fatto è che le decisioni assurde, a nostro avviso, assunte arrecheranno danni economici notevoli al sistema Italia”.

“Riteniamo che debba essere il Governo con il proprio Presidente del Consiglio ad assumere iniziative forti, magari anche arrivando a minacciare posizioni di veto”, conclude il presidente di Conftrasporto.

Info:
Laura Ferretto
Responsabile Ufficio Stampa
Conftrasporto-Confcommercio
cell. 342 8584814

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