Le aspettative delle imprese per il 2013: prevalgono sfiducia e pessimismo
Le aspettative delle imprese per il 2013: prevalgono sfiducia e pessimismo
Imprenditori divisi a metà sulla governabilità del Paese37/2013
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Roma, 20 marzo 2013
Imprenditori divisi a metà sulla governabilità del Paese
LE ASPETTATIVE DELLE IMPRESE PER IL 2013:
PREVALGONO SFIDUCIA E PESSIMISMO
Prevale il pessimismo tra le imprese sull'andamento della nostra economia per il 2013 (il 42% degli imprenditori ritiene che andrà peggio rispetto all'anno precedente e per il 52% andrà più o meno nello stesso modo); solo per il 12% degli imprenditori quest'anno la situazione della propria impresa migliorerà rispetto al 2012; tra le principali emergenze da affrontare nell'immediato gli imprenditori indicano la riduzione della pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro (per il 90,5%), sulle famiglie (80,1%), le politiche in favore dell'occupazione (72,1%); per circa l'80% degli imprenditori l'emergenza economica si affronta facendo ripartire il credito alle imprese e i consumi; per l'80% delle imprese la strada per fronteggiare le emergenze del Paese passa necessariamente dal taglio dei costi della Pubblica Amministrazione e dei costi della politica; imprenditori divisi a metà tra ottimisti (circa 49%) e pessimisti (circa 44%) sulla capacità del nuovo Esecutivo, qualsiasi esso sia, di riuscire ad affrontare le priorità del Paese nei primi 100 giorni di governo.
Questi, in sintesi, i principali risultati che, in vista del Forum Confcommercio di Cernobbio del 22 e 23 marzo, emergono dall'indagine sulle aspettative delle imprese per il 2013 realizzata da Confcommercio-Imprese per l'Italia in collaborazione con Format Research.
CLIMA DI FIDUCIA DELLE IMPRESE
Le imprese non sono per nulla fiduciose sull'andamento dell'economia italiana nel 2013: il 42% ritiene che andrà peggio rispetto all'anno precedente, per il 52% andrà più o meno nello stesso modo, ossia "non bene", e soltanto il 6% pensa che in qualche modo la nostra economia migliorerà.
Lo scarso clima di fiducia degli imprenditori riguarda sia la situazione della propria impresa che, ed è la prima volta che accade, la situazione economica della propria famiglia. Infatti, solo per il 12% degli imprenditori quest'anno l'andamento della propria impresa migliorerà rispetto al 2012. Il 60% ritiene, invece, che la propria impresa andrà come nel 2012 e circa il 28% che andrà peggio.
Inoltre, un imprenditore su quattro afferma che la situazione economica della propria famiglia peggiorerà, per circa il 53% andrà come l'anno precedente e solo il 23% pensa che migliorerà.
LE PRIORITÀ DEL PAESE
Imprese, lavoro e famiglie sono le priorità del Paese da cui ripartire. Tra le principali emergenze a cui il nuovo Esecutivo dovrebbe dedicarsi in via prioritaria nei primi 100 giorni di governo gli imprenditori indicano il rilancio dello sviluppo economico del Paese. Ciò significa: riduzione della pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro (per il 90,5% degli imprenditori), riduzione della pressione fiscale sulle famiglie (80,1%), politiche in favore dell'occupazione (72,1%).
Alla luce dei risultati delle ultime consultazioni politiche e indipendentemente dal "colore" delle forze che formeranno il nuovo Governo, quali sono, a Suo avviso, le principali emergenze del nostro paese alle quali il nuovo Governo dovrebbe dedicarsi in via prioritaria nei suoi primi cento giorni?
LE EMERGENZE DEL PAESE
Per l'80% delle imprese la strada per fronteggiare le emergenze del Paese passa necessariamente dal taglio dei costi della Pubblica Amministrazione e dal taglio dei costi della politica (riduzione del numero dei parlamentari, abolizione dei rimborsi elettorali, abolizione delle province, riduzioni delle pensioni d'oro).
Peraltro, oltre il 97% degli imprenditori pensa che la riduzione dei costi della macchina dello stato e della politica non solo è necessario, ma è anche possibile senza che ciò comporti necessariamente una riduzione dei servizi o comunque delle prestazioni ai cittadini.
Per fare fronte alle priorità del paese, Lei ritiene che il nuovo Governo dovrà …?
L'EMERGENZA ECONOMICA
Fronteggiare l'emergenza economica per oltre l'80% degli imprenditori significa fare ripartire il credito alle imprese e per il 77% consiste nel fare ripartire i consumi.
Circa il 70% delle imprese indica come priorità la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro e la riduzione dell'Irap.
Sei imprenditori su dieci sollecitano la necessità di una riduzione degli adempimenti burocratici a carico delle imprese.
Con riferimento al rilancio dello sviluppo economico del paese potrebbe dirmi quali dovrebbero essere le priorità tra quelle seguenti…?
L'EMERGENZA SOCIALE
Per fronteggiare l'emergenza sociale e sostenere le famiglie, gli imprenditori indicano tra le priorità quella di evitare l'aumento dell'IVA (circa l'84%), la riduzione della pressione fiscale per le famiglie numerose (81%), l'abolizione dell'IMU sulla prima casa (78%), l'aumento delle pensioni più basse (68%), l'aiuto alle famiglie ad ottenere il credito per acquistare la prima casa (60%), il sostegno alla natalità (55%).
LE CHANCE DEL NUOVO GOVERNO
Sulle chance del nuovo Governo di adottare nell'immediato provvedimenti efficaci serpeggia il pessimismo tra gli imprenditori. Circa il 49% delle imprese ritiene che il nuovo Governo, qualsiasi esso sia, non riuscirà ad affrontare le priorità del Paese nei primi cento giorni, mentre circa il 44% è convinto del contrario.
Tra quelli che si dichiarano pessimisti, oltre sette imprenditori su dieci credono che si tornerà presto alle urne.
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Nota tecnica
Indagine effettuata da Format Research per conto di Confcommercio-Imprese per l'Italia. Campione rappresentativo dell'universo delle imprese italiane.
Numerosità campionaria complessiva: 1.000 casi. Fonte delle anagrafiche delle imprese: Camere di commercio. Interviste telefoniche somministrate con il Sistema Cati (Computer assisted telephone interview). Periodo di effettuazione dell'indagine: dal 4 all'8 marzo 2013.
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