Indicatore Consumi Confcommercio: domanda ferma sul fondo

Indicatore Consumi Confcommercio: domanda ferma sul fondo

Nessun segnale di un'inversione di tendenza

L'indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) registra a febbraio 2013 una diminuzione del 3,6% in termini tendenziali ed una stabilità rispetto a gennaio (tabb. 2 e 3). In termini di media mobile a tre mesi l'indicatore, corretto dai fattori stagionali, segnala un nuovo arretramento (fig. 2), proseguendo nella tendenza avviatasi a settembre del 2011.

Il dato sui consumi appare in linea con il permanere di una situazione di estrema criticità dell'economia italiana, confermata anche da altri indicatori. Non si intravedono, per adesso, segnali di una possibile inversione di tendenza nel breve periodo.

Stando all'indagine rapida di Confindustria a marzo si è registrato un nuovo calo della produzione industriale (-0,3%) in termini congiunturali, dato che unito alla riduzione dello 0,5% di febbraio ha determinato anche nel primo trimestre del 2013 un arretramento dei livelli produttivi. Gli ordinativi a marzo flettono ancora (-0,7% su febbraio).

In questo contesto, il clima di fiducia delle imprese e delle famiglie, resta, anche a marzo, sui livelli minimi raggiunti nei mesi precedenti.  Il modesto incremento del numero di occupati registrato nel mese di febbraio non può essere letto come l'inizio di una decisa inversione di tendenza. Nel confronto su base annua gli occupati sono diminuiti di 219mila unità, i disoccupati sono aumentati di 401mila unità ed il tasso di disoccupazione è salito di 1,5 punti percentuali. Anche la riduzione, su base annua, delle ore di CIG richieste va letta con attenzione. Il calo del 3,4% rispetto a febbraio del 2012 deriva da un deciso ridimensionamento delle richieste per la CIG in deroga, strumento per il quale il rifinanziamento non è certo.

 

Fig. 1

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

Fig. 2

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

La dinamica tendenziale dell'ICC di febbraio riflette una diminuzione dell'1,9% della domanda relativa ai servizi e del 4,4% della spesa per i beni.

Rispetto allo stesso mese del 2012 quasi tutti gli aggregati hanno mostrato una contrazione dei volumi acquistati dalle famiglie. Il dato più negativo è ancora quello relativo ai beni e servizi per la mobilità la cui domanda registra una riduzione del 7,6%. La flessione di febbraio, seppure meno grave rispetto a quanto rilevato in precedenza, si inserisce in un contesto che ha visto ridursi in due anni la domanda per i beni e servizi considerati nell'aggregato di circa il 25% in volume.

Riduzioni dei consumi particolarmente significative hanno interessato anche gli alimentari, le bevande ed i tabacchi (-4,7%), gli alberghi ed i pasti e le consumazioni fuori casa (-3,7%), l'abbigliamento e le calzature (-3,6%) ed i beni e servizi per la casa (-3,6%), tutti segmenti che scontano da tempo un arretramento della domanda.

Solo il complesso dei beni e servizi per le comunicazioni ha mostrato una variazione positiva delle quantità acquistate dalle famiglie (+2,9% rispetto l'analogo mese del 2012), dinamica da attribuirsi in larga parte alla componente relativa ai beni.

TAB. 1 - DINAMICA DELL'ICC IN VALORE - VARIAZIONI TENDENZIALI

 

2011

2012

 

 

 

2013

 

 

ANNO

ANNO

I sem

II sem

Dic

Gen

Feb

SERVIZI

4,4

-1,0

1,1

-2,8

-1,8

-1,7

-1,0

BENI

0,2

0,4

-2,1

-1,5

-4,4

-3,1

-3,1

TOTALE

1,4

-1,5

-0,3

-2,5

-3,8

-2,7

-2,5

 

 

 

 

 

 

 

 

Beni e servizi ricreativi

5,8

-0,2

4,1

-3,7

-5,2

-3,8

-2,4

Alberghi, pasti e consumazioni fuori casa

2,2

-2,7

-1,6

-3,6

-2,6

-2,4

-2,1

Beni e servizi per la mobilità

3,7

-5,5

-4,8

-6,3

-12,0

-7,2

-4,9

Beni e servizi per le comunicazioni

-1,7

-2,7

-2,1

-3,2

-2,3

-2,7

-3,6

Beni e servizi per la cura della persona

0,3

-1,5

-1,2

-1,7

-2,8

-1,1

-1,7

Abbigliamento e calzature

-1,8

-2,5

-1,9

-3,0

-3,3

-4,1

-3,5

Beni e servizi per la casa

-0,1

1,0

1,6

0,4

-0,8

0,0

-0,8

Alimentari, bevande e tabacchi

0,9

0,1

1,4

-1,0

-3,1

-1,7

-2,4

 

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

TAB. 2 - DINAMICA DELL'ICC IN QUANTITA' - VARIAZIONI TENDENZIALI

 

2011

2012

 

 

 

2013

 

 

ANNO

ANNO

I sem

II sem

Dic

Gen

Feb

SERVIZI

2,4

-2,5

-0,5

-4,2

-3,7

-3,4

-1,9

BENI

-2,5

-5,0

-4,6

-5,4

-6,1

-4,3

-4,4

TOTALE

-1,0

-4,2

-3,4

-5,0

-5,5

-4,1

-3,6

 

 

 

 

 

 

 

 

Beni e servizi ricreativi

3,0

-2,9

0,4

-5,7

-6,8

-4,0

-2,6

Alberghi, pasti e consumazioni fuori casa

0,1

-4,2

-3,0

-5,1

-4,2

-4,1

-3,7

Beni e servizi per la mobilità

-4,7

-14,2

-14,5

-13,9

-17,3

-9,8

-7,6

Beni e servizi per le comunicazioni

2,1

0,8

1,4

0,3

2,7

1,1

2,9

Beni e servizi per la cura della persona

0,8

-0,1

0,4

-0,5

-1,7

-0,3

-0,9

Abbigliamento e calzature

-3,5

-4,5

-3,5

-5,5

-4,3

-4,1

-3,6

Beni e servizi per la casa

-1,5

-2,9

-2,3

-3,5

-4,1

-2,9

-3,6

Alimentari, bevande e tabacchi

-1,8

-3,0

-2,0

-3,9

-5,5

-4,6

-4,7

 

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

LE DINAMICHE CONGIUNTURALI

I dati destagionalizzati mostrano a febbraio una stabilizzazione dei consumi sui livelli di gennaio (tab. 3). Nel mese di febbraio, a fronte di un aumento della domanda per servizi (+0,5%) i beni hanno mostrato una riduzione dello 0,2%. A livello di singole macro funzioni di spesa, i dati di febbraio, pur segnalando una tendenza meno univoca rispetto a quanto registrato a gennaio, mostrano come la crisi continui ad interessare quasi tutti i segmenti di consumo. I modesti aumenti rilevati per alcune voci di spesa rispetto al mese precedente, appaiono in molti casi come tentativi di stabilizzazione dei consumi più che una ripresa della domanda.

 

Tab. 3 - ICC IN QUANTITA' - VARIAZIONI CONGIUNTURALI (DATI DESTAGIONALIZZATI)

 

2012

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2013

 

 

MAR

APR

MAG

GIU

LUG

AGO

SET

OTT

NOV

DIC

GEN

FEB

SERVIZI

0,5

-0,8

-0,7

-0,2

-1,0

-0,1

0,2

-0,6

0,9

-0,1

-0,4

0,5

BENI

0,9

-1,0

0,1

-0,2

-0,1

0,3

-1,3

-0,7

-0,3

0,0

-0,7

-0,2

  di cui alimentari e bevande

0,5

-1,2

0,2

-0,6

0,8

0,2

-0,8

-1,1

0,2

-0,6

-1,3

0,6

TOTALE

0,7

-1,0

-0,2

-0,2

-0,4

0,2

-0,8

-0,7

0,0

-0,1

-0,6

0,0

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Beni e servizi ricreativi

1,4

-0,7

-0,4

-1,0

0,4

0,4

-1,3

-1,2

0,4

-0,2

0,5

-0,7

Alberghi, pasti e consumazioni fuori casa

-0,2

-1,3

-1,1

0,0

-1,7

0,2

0,2

-0,6

1,4

0,0

-0,5

0,1

Beni e servizi per la mobilità

5,1

-1,1

0,2

0,3

-1,3

-0,9

-2,1

1,3

-2,4

-0,2

-1,4

-1,9

Beni e servizi per le comunicazioni

0,6

0,5

0,7

-1,2

0,4

-0,1

-0,5

1,7

-0,9

-0,1

-1,0

3,1

Beni e servizi per la cura della persona

0,9

-0,3

0,0

0,1

-0,2

0,0

0,0

-0,2

0,0

0,1

-0,7

0,0

Abbigliamento e calzature

-0,5

-1,5

-0,1

-0,1

-0,9

0,4

-0,4

-1,0

-0,3

0,0

-0,5

-0,4

Beni e servizi per la casa

-0,4

-0,7

-0,2

0,5

-0,3

0,6

-1,1

-2,2

0,6

0,6

-0,1

0,3

Alimentari, bevande e tabacchi

0,5

-1,3

0,3

-0,5

0,6

0,4

-1,2

-0,8

0,0

-0,6

-1,0

0,4

 

 

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

LE TENDENZE A BREVE TERMINE DEI PREZZI AL CONSUMO

Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, per il mese di aprile si stima una variazione congiunturale dell'indice dei prezzi al consumo dello 0,1%, con un tasso di crescita tendenziale pari all'1,3%.

Il sensibile ridimensionamento registrato nei primi mesi del 2013 dal tasso di variazione su base annua dei prezzi al consumo riflette sia l'attenuarsi delle tensioni sui prezzi degli energetici sia gli effetti statistici derivanti dal confronto con un periodo di incremento della fiscalità sui consumi. Il rientro eccezionalmente rapido dell'inflazione è dovuto anche ad un vero e proprio vuoto di domanda, estesosi ormai a quasi tutti i beni e servizi di consumo.

Allo stato attuale, pur registrandosi condizioni più favorevoli rispetto a quanto stimato a fine 2012 sul versante delle dinamiche dei prezzi al consumo, il rischio di un'inflazione che, nella media dell'anno, potrebbe approssimarsi al 2% non è scongiurato. In particolare nella seconda metà dell'anno potrebbero pesare in misura significativa gli aumenti dell'IVA e l'introduzione della TARES.

 

Tab. 4 - STIMA DELL'INFLAZIONE

 

INDICE GENERALE

Prodotti alimentari e bevande analcoliche

Abitazione, acqua, elettricità e combustibili

Trasporti

Servizi ricettivi e di ristorazione

 

 

VARIAZIONI CONGIUNTURALI

 

Mag. '12

0,0

0,3

0,6

-0,9

0,2

Giu

0,2

0,8

0,0

-0,3

0,2

Lug

0,1

-0,9

0,6

0,2

0,7

Ago

0,4

-0,1

0,2

2,7

-0,1

Set

0,0

0,6

0,4

-1,3

0,3

Ott

0,0

0,3

0,5

-0,4

-0,5

Nov

-0,2

0,4

0,1

-1,2

-1,2

Dic

0,2

0,3

0,2

1,1

0,1

Gen. '13

0,2

0,8

0,4

-0,7

0,0

Feb 

0,1

0,1

0,1

0,4

0,0

Mar. (*)

0,3 (0,4)

0,2 (0,2)

0,0 (0,3)

1,0 (1,0)

0,9 (0,5)

Apr. (**)

0,1

0,0

-0,4

-0,1

0,4

 

 

VARIAZIONI TENDENZIALI

   

Mag. '12

3,2

2,0

7,6

6,8

1,5

Giu

3,3

2,7

7,6

6,4

1,4

Lug

3,1

2,5

7,0

5,1

1,9

Ago

3,2

2,5

7,1

6,2

2,2

Set

3,2

2,8

7,5

7,0

1,5

Ott

2,6

2,6

6,8

6,1

1,1

Nov

2,5

2,3

6,4

5,2

1,2

Dic

2,3

2,6

6,4

4,6

1,6

Gen. '13

2,2

3,1

4,9

3,1

1,5

Feb 

1,9

2,4

4,6

2,5

1,6

Mar. (*)

1,7 (1,8)

 2,5 (2,5)

4,3 (4,6)

1,7 (1,7)

2,0 (1,5)

Apr. (**)

1,3

2,6

2,8

0,3

0,9

 

(*)  Tra parentesi le forecast del mese precedente; il dato ISTAT di dicembre è provvisorio.

(**) Previsioni.

Fonte: Istat e previsioni Ufficio Studi Confcommercio

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