Con il Sistri le imprese perdono tempo e denaro, Confcommercio chiede lo stop

Con il Sistri le imprese perdono tempo e denaro, Confcommercio chiede lo stop

Da un censimento su un campione di imprese nei primi mesi di operatività del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti emerge una forte perdita di fatturato e un notevole appesantimento operativo e di costi. La Confederazione chiede al neo ministro Galletti la sospensione dell'operatività del sistema e del contributo per il 2014.

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28 febbraio 2014

Riduzione dell'attività con conseguente decremento del fatturato, quantificabile nel settore del trasporto in 20.000 euro annui in media, con picchi anche di 40mila euro e di 50% di fatturato in meno per alcune imprese; tempo per le operazioni generalmente raddoppiato, con la conseguente necessità di dedicare o assumere almeno una nuova risorsa per gestire la nuova piattaforma, per un costo complessivo di 20mila euro lordi annui cui i 3mila euro necessari per formare il personale addetto; blocco e relativa sostituzione dei dispositivi, con tempi lunghissimi sia in caso di token (anche 8 giorni di attesa) che di black box (2 mesi) con conseguente danno per il fermo mezzi; aumento medio del 30% in termini di ore lavorative da dedicare a operazioni che prima si compivano molto più agevolmente (per un semplice allineamento di dati anagrafici si è registrata un'attesa anche di un'ora); interoperabilità in molti casi impraticabile e neanche richiesta per gli eccessivi costi che l'azienda non sarebbe stata in grado di sostenere; costo di 10mila euro (con picchi di 60mila) per la sostituzione di server, pc, rete internet. Questi i preoccupanti dati che emergono da un censimento condotto da Confcommercio a livello territoriale nel corso dei primi mesi di avvio del Sistri su un campione rappresentativo di imprese del trasporto e della gestione dei rifiuti, i primi comparti per ora interessati dalla prima fase di avvio del sistema. Confcommercio esprime dunque sorpresa e preoccupazione per la conferma del 3 marzo come data di avvio del Sistri anche per i produttori di rifiuti pericolosi e segnala che la recente conversione in legge del decreto Milleproroghe, rimandando al 31 dicembre 2014 il termine di entrata in vigore delle sanzioni per la violazione degli adempimenti connessi alle disposizioni sul Sistri, non solo non risolve le criticità avvertite dalle imprese, ma produrrà anche un ulteriore appesantimento operativo ed economico per le stesse. Fino al 31 dicembre 2014, infatti, le imprese saranno costrette ad operare con un doppio regime adempimentale, dovendo cioè utilizzare sia i vecchi documenti cartacei che le nuove procedure informatiche. Un doppio canale che si muove nella direzione opposta rispetto alle esigenze di semplificazione e snellimento procedurale auspicato da Confcommercio e richiesto anche dall'Europa. Senza considerare le difficoltà che permangono per le imprese del trasporto, che già operano con il Sistri in via sperimentale, e che tutti gli operatori saranno comunque chiamati a pagare un contributo per un sistema che, per l'ennesimo anno, sarà di fatto sperimentale e non pienamente operativo.  Confcommercio auspica dunque che il neo ministro dell'Ambiente, Gianluca Galletti, prenda atto della situazione e chiede la sospensione dell'operatività del sistema in attesa di rendere effettive le semplificazioni discusse nei tavoli tecnici di lavoro (interoperabilità, intermodalità, microraccolta eccetera). Per la Confederazione è anche necessario porre le basi per il superamento definitivo dell'architettura tecnologica hardware del sistema (Usb e black box), emanare rapidamente il decreto ministeriale presentato recentemente alle associazioni imprenditoriali, con il quale si escludono dall'obbligo di aderire al sistema alcune categorie di produttori di rifiuti pericolosi, e sospendere il contributo per il 2014.

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