Con le Autostrade del Mare 8mila chilometri di code in meno

Con le Autostrade del Mare 8mila chilometri di code in meno

Presentato a Roma da Confcommercio e Federlinea il rapporto Isfort "Autostrade del mare 2.0: risultati, criticità, proposte per il rilancio": mettendo su nave i 700mila camion che ogni anno si muovono in Italia si ridurrebbero le emissioni di Co2 di 400 tonnellate e il consumo di gasolio di 200 milioni di litri.

DateFormat

2 aprile 2014

 

Riduzione delle emissioni di Co2 di 400 tonnellate ed eliminazione di 8mila chilometri di coda: sono questi i che si potrebbero ottenere imbarcando su nave i circa 700mila tir che ogni anno circolano sulle autostrade italiane. Sono i dati presentati da Confcommercio e Fedarlinea nel corso di un seminario svoltosi presso la sede nazionale della Confederazione per presentare un dossier realizzato da Isfort su "Autostrade del mare 2.0: risultati, criticità, proposte per il rilancio".  Secondo i dati presentati, ogni anno in Italia si muovono 700mila camion che trasportano 12 milioni di tonnellate di merci: riuscire a imbarcarli consentirebbe di evitare appunto 8mila chilometri di file sulle strade, ridurre le emissioni di Co2 di 400 tonnellate l' anno e il consumo di gasolio di 200 milioni di litri l'anno. Per realizzare questo obiettivo, Confcommercio e Fedarlinea lanciato una proposta che si articola in diversi punti: la creazione di un indirizzo politico istituzionale che metta insieme tutti gli stakeholder coinvolti e di uno strumento strategico per definire le priorità; lo sviluppo dell'incentivazione tramite bandi di nuove linee che sia fatta in base alla merce trasferita e si indirizzi sulle scelte di traffico non accompagnato; la realizzazione di un piano di riconversione delle motorizzazioni verso soluzioni meno inquinanti come il gas; il rafforzamento dei controlli sulla sicurezza stradale e l' esenzione del divieto di transito dei veicoli che aderiscono al progetto.      

 

GLI INTERVENTI DEL CONVEGNO

Varie le proposte e le riflessioni sul tema delle Autostrade del mare che sono arrivate dagli interventi dei partecipanti al convegno organizzato da Confcommercio e Fedarlinea. Ad introdurre la serie d'interventi è stato l'amministratore unico di Fedarlinea, Michele Ruggieri: ''L'Italia - ha detto- soffre da anni di un gap infrastrutturale che provoca una perdita di competitività a livello internazionale. Le Autostrade del Mare possono costituire una concreta risposta ai problemi di mobilità delle merci nel nostro paese sia da un punto di vista di riduzione della congestione autostradale sia in un'ottica ambientale''. Il direttore generale del trasporto marittimo presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Maria Puja, ha sottolineato l'importanza di riaccendere i riflettori sul trasporto marittimo ma uscendo dai vecchi schemi di settore.  "Dobbiamo pensare ad una strategia comune - ha detto Puja - perche se armatori da un lato e autotrasporto dall'altro vanno per conto proprio non si apoproda a nulla". Secondo Puja poi, la valorizzazione delle autostrade del mare potrà dare una grossa spinta sul piano dell'occupazione". "In alcuni casi - ha detto ancora Puja - abbiamo fatto scelte di tutela dell'ambiente esasperate ad esempio sui dragaggi dei porti. Se non possiamo muoverci con velocita' perdiamo molta competitivita' verso quelli stranieri, e' una questione di strategia del settore marittimo portuale, bisogna decidere su quali porti investire e agire velocemente".  Secondo Paolo Ferrandino, segratario generale di Assoporti, "manca un disegno strategico nazionale. Bisogna che i soggetti pubblici e quelli privati abbiano certezze anche per capire come orientare le scelte". Ferrandino ha osservato come sia necessaria la presenza di una vera e prorpia rete di porti, "una portualità diffusa". Per Francesco Benevolo, direttore operativo di Ram spa, "bisogna rilanciare con forza il progetto ben sapendo però che nel nostro Paese non sarà mai possibile sosituire la quota maggioritaria di trasporto su strada". "Benevolo ha osservato come sia necessario coinvolgere maggiormente chi incide sui temi, i modi e i costi della movimentazione. Porti, armatori e autotrasportatori sono i "player" che devono giocare un ruolo primario nel dibattito". A chiudere la "serie" è stato Pasquale Russo, segretario generale di Conftrasporto: "Il problema va affrontato in modo sistemico. La difficoltà vera - ha osservato Russo - non è capire quello che dobbiamo fare ma come riuscire a metterlo in pratica". A questo proposito Russo ha fatto l'esempio dell'ecobonus che è stato isituito da una legge del 2002 ma che, a causa dei problemi sorti in sede comunitaria, solo nel 2007 a cominciato a dispiegare i suoi effetti.  

 

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca