Confcommercio ai parlamentari veneti: "difendete il Made in Italy"

Confcommercio ai parlamentari veneti: "difendete il Made in Italy"

Lettera aperta del presidente Massimo Zanon, che invita i rappresentanti eletti nella regione a "uno scatto di orgoglio: nel giro di pochi giorni l'Italia è stata doppiamente mazziata e l'impressione è che chi ci rappresenta in Europa non abbia fatto abbastanza per evitarlo". Allergeni, la "cassetta degli attrezzi" di Confcommercio Veneto.

DateFormat

9 dicembre 2014

La Confcommercio regionale lancia l'allarme ai parlamentari veneti in Europa sulla mancanza di strategie e politiche di difesa per le eccellenze del Made in Italy. Lo fa con una lettera aperta del presidente Massimo Zanon. "Parlamentari veneti in Europa - scrive Zanon - se ci siete battete un colpo, trovate strategie e collegamenti con gli altri Paesi, abbiate uno scatto di orgoglio: nel giro di pochi giorni l'Italia è stata doppiamente mazziata e l'impressione è che chi ci rappresenta in Europa non abbia fatto abbastanza per evitarlo. Mi chiedo, allora, che senso abbia rimanere in 'questa' Comunità che svilisce e mortifica la tradizione, storica ed evoluta, del Made in Italy minando alla radice gli universalmente riconosciuti punti forti del nostro Paese".  "L'enogastronomia e la moda, a pochi giorni di distanza - prosegue - si trovano a essere considerati come settori di serie 'b'. In cucina, dove, oltre ai prodotti di qualità della nostra terra, a fare la differenza è la fantasia, si impone ai ristoratori di redigere un 'bugiardino' per ogni piatto e bevanda, specificando la presenza di ciascun allergene. Li si obbliga, per grave mancanza del Governo italiano che non ha predisposto un regolamento ad hoc, a metterlo per iscritto, mentre i ristoratori di altri Paesi europei con menu più rigidi dei nostri e una tradizione meno 'stellata' possono comunicare gli allergeni a voce. E' come spingere i nostri ristoratori, presi per sfinimento, a proporre sempre gli stessi piatti". "L'ultima 'perla' - prosegue Zanon - riguarda la moda: il no del Consiglio Europeo all'etichetta di origine obbligatoria è un duro colpo per il Made in Italy e una strada di velluto per i contraffattori. La questione è rinviata al 2015, d'accordo, ma nel 2015 alla presidenza di turno ci sarà la Lettonia, Paese del blocco della Germania (contraria all'etichetta)". "Mi chiedo allora - conclude - cosa rimanga d'interessante per l'Italia rispetto all'Europa, se i suoi punti di forza vengono continuamente mortificati. Stiamo parlando della stessa Comunità che ci presenta il conto e ci chiede risorse: se dovessimo pagare in base ai riconoscimenti che ci vengono dati, ci basterebbero pochi spiccioli per dire 'facciamo parte della Comunità Europea".  

 

Allergeni, la "cassetta degli attrezzi" di Confcommercio Veneto

Una 'cassetta degli attrezzi' e un appello al ministro della Salute Beatrice Lorenzin: è la risposta di Confcommercio Veneto al silenzio del Governo italiano alla vigilia dell'entrata in vigore del regolamento europeo che obbliga, tra gli altri, i ristoratori a dichiarare la presenza di allergeni nei menu. ''Questo silenzio è un vero e proprio schiaffo alla dignità dell'impresa e delle persone che lavorano e vivono nel nostro Paese - dice il presidente di Confcommercio Veneto, Massimo Zanon - e che con il proprio impegno e con le proprie tasse lo tengono in piedi e ne mantengono i costosi e inutili apparati''.  Dunque, alla vigilia domani sdel via al Regolamento UE 1169/2011 sui prodotti venduti in bar, ristoranti, pizzerie, gastronomie, panetterie, eccetera. 300mila imprese che producono e vendono alimenti non pre-imballati con i loro 750.000 addetti non hanno ricevuto alcuna ''istruzione per l'uso'' ufficiale perché nessun ministero, nessuna istituzione. Di qui l'appello al Ministro Lorenzin perché intervenga urgentemente nei confronti delle Direzioni Tecniche del suo Ministero affinché predispongano atti regolamentari che dia libertà di scelta agli operatori italiani al pari dei colleghi europei, consentendo loro di scegliere la migliore opzione tra quella scritta e quella orale, chide Confcommercio Veneto, che per prima ha
denunciato questo ''assenteismo colposo'', evidenziando al tempo stesso che la previsione di un'unica procedura di informazione del cliente (quella scritta) rende di fatto impraticabile rispettare il nuovo obbligo, pur nell'incertezza del diritto, intende trasformare la minaccia di sanzione per gli inadempienti nell'opportunità di sperimentare nuove modalità di informazione proponendo due alternative a scelta delle singole imprese: Forma scritta (sui menu o sui listini prezzi); Forma orale , a richiesta ( e con tutte le garanzie del caso). Così il consumatore in Veneto potrà contare su un'informazione corretta prima di scegliere una consumazione: gli basterà leggere il menu o rivolgere la richiesta al personale. A monte, il responsabile aziendale avrà compilato un formulario inserendo per ogni piatto gli eventuali allergeni; aggiornerà poi in tempo reale il documento (''agenda allergeni'') in funzione della
modifica di una o più ricette per la sostituzione di una marca o di un prodotto con un altro per rispettarne la stagionalità, e provvederà a informare il personale di sala ''tracciandone'' l'avvenuta presa di conoscenza Avvisi affissi/diffusi plurilingue (come si deve in una regione che è la leader del turismo italiano) inviteranno i consumatori a informarsi prima di scegliere. Alle imprese, qualunque opzione venga scelta, grazie all'Agenda Allergeni sarà garantita una procedura organizzativa capace di soddisfare con chiarezza e tempestività le esigenze informative sulla composizione degli alimenti. Quella del rispetto della dignità d'impresa e della fiducia nei suoi confronti è per Confcommercio Veneto "l'unica via possibile per coniugare una doverosa tutela della salute dei cittadini, con la salvaguardia delle nostre tradizioni alimentari e dell'intera filiera agroalimentare italiana".  ''Ci saremmo aspettati le scuse da parte del Governo o di una qualche istituzione - dichiara ancora Massimo Zanon - scuse rivolte alle imprese e alle loro associazioni, ma anche ai cittadini, ai turisti stranieri, a coloro che soffrono di allergie o di intolleranze alimentari''.  ''Insistere cocciutamente con la ''politica del bugiardino'' per gli allergeni al ristorante - sostiene Edi Sommariva. Consigliere Delegato di Confcommercio Veneto - vuol dire sbagliare target, perché anziché tutelare la salute dei consumatori e la dignità di imprese e lavoratori, si finisce con il difendere soltanto la burocrazia deicontrolli e dei controllori. Tanto più che per le sagre, ad esempio, non esiste alcun obbligo in proposito''.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca